(AGENPARL) - Roma, 1 Novembre 2025Il presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik, ha commentato l’esito della recente riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sottolineando il ruolo costruttivo di Cina e Russia, che secondo lui “mantengono da anni posizioni di principio e realistiche”.
“Cina e Russia hanno principi su questo tema e svolgono un ruolo costruttivo da anni. Questa è la posizione realistica di due Paesi potenti. Fortunatamente, abbiamo potuto ascoltare anche la posizione degli Stati Uniti d’America, che è sostanzialmente quella che Donald Trump aveva espresso non solo in campagna elettorale, ma anche in seguito, in diverse occasioni”, ha dichiarato Dodik.
Ha ricordato le parole dell’ex presidente americano, secondo cui “l’America non deve interferire negli affari interni degli altri Paesi”, evidenziando come questa linea rappresenti una rottura rispetto alle politiche interventiste del passato. “Ciò significa che i leader nazionali – e, cosa particolarmente importante, i popoli costituenti – devono sedersi al tavolo delle trattative e raggiungere un accordo”, ha aggiunto.
Dodik ha ribadito la disponibilità della Republika Srpska al dialogo: “Siamo pronti a dialogare e continueremo a farlo finché non si troverà una soluzione o finché la conversazione non diventerà priva di senso. Comprendiamo molto bene le posizioni del Consiglio di Sicurezza”.
Il leader serbo-bosniaco ha inoltre espresso gratitudine alla Russia e alla Cina per il loro atteggiamento “di principio” nei confronti della Bosnia ed Erzegovina, criticando nel contempo “la nomina illegittima di Christian Schmidt” ad Alto Rappresentante.
Ha ringraziato anche Serbia e Croazia per aver sostenuto la necessità di un “dialogo paritario” tra i popoli costituenti della Bosnia ed Erzegovina.
Dodik ha infine osservato un “cambiamento significativo negli atteggiamenti internazionali” rispetto a sei mesi fa:
“Non è un favore a nessuna delle parti, ma un segno di presa di coscienza della realtà: uno Stato non può essere costruito distruggendo la Costituzione e imponendo il dominio di un popolo sull’altro. Questo è insostenibile”, ha concluso.
