
(AGENPARL) – Tue 02 September 2025 M.O. Grimaldi (Avs): Armi di Israele al porto di Ravenna nonostante lo
stop? Governo complice, chiarisca immediatamente, il caso in Parlamento,
interrogazione di Avs
Quanto emerso in queste ore sul transito di armamenti diretti a Israele
attraverso il porto di Ravenna è gravissimo. Munizioni e componenti
bellici, provenienti dalla Repubblica Ceca o prodotti in Italia, sono
passati o tentavano di passare senza l’autorizzazione dell’Uama, in
violazione della Legge 185/1990 e del principio fondamentale che vieta
l’export verso Paesi in guerra o che violano i diritti umani.
Lo afferma Marco Grimaldi di Alleanza Verdi e Sinistra.
Nonostante il Governo Meloni – prosegue il vicecapogruppo dei deputati
rossoverdi – abbia dichiarato la sospensione delle autorizzazioni dopo il 7
ottobre 2023, i fatti dimostrano che il traffico non si è fermato. Anzi, si
è fatto più opaco. La nave Zim New Zealand continua a fare la spola tra
Ravenna e Haifa, mentre un carico di 14 tonnellate di componenti militari è
stato sequestrato solo grazie all’intervento dell’Agenzia delle Dogane.
Senza la segnalazione di un portuale e il lavoro di monitoraggio di
associazioni come Weapon Watch, tutto sarebbe passato sotto silenzio.
È inaccettabile che aziende italiane, come Valforge di Lecco, producano
pezzi destinati a IMI Systems, fornitrice dell’esercito israeliano, senza
essere iscritte al Registro nazionale delle imprese della difesa. È
inaccettabile che si invochi la “funzione indistinguibile” dei prodotti per
aggirare la legge. È inaccettabile che le Dogane si trincerino dietro
interpretazioni discutibili dell’art. 10 bis, ignorando che Israele è un
Paese terzo e in guerra.
Israele è accusato dalla Corte Internazionale di Giustizia di crimini
contro l’umanità. Non possiamo essere complici. Chiedo al Governo di
chiarire immediatamente come sia stato possibile questo transito, di
rafforzare i controlli nei porti e di rendere pubblici i dati sull’export
bellico. Chiedo alle Commissioni parlamentari di aprire un’indagine su
Ravenna e su tutte le rotte che alimentano la guerra. Ho depositato un
interrogazione parlamentare per ribadire che il nostro territorio nazionale
cosi come il porto di Ravenna non possono essere crocevia di morte e
complici di genocidio. L’Italia deve scegliere da che parte stare –
conclude Grimaldi – con il diritto internazionale o con chi lo calpesta.
Lo rende noto l’ufficio stampa – Roma 2 settembre 2025