
La Russia ha sferrato uno dei suoi più grandi attacchi aerei dell’anno contro l’Ucraina, lanciando centinaia di droni e decine di missili balistici e da crociera. L’offensiva, avvenuta nella notte, ha preso di mira principalmente le regioni occidentali del Paese, aree strategiche dove si ritiene che transitino e vengano stoccati gran parte degli aiuti militari forniti dagli alleati occidentali.
L’attacco è stato il terzo più grande per numero di droni e l’ottavo per missili lanciati da inizio anno. Funzionari ucraini hanno riferito che l’attacco ha causato la morte di almeno una persona e il ferimento di altre 15. La Procura regionale di Leopoli ha dichiarato che tre missili da crociera, contenenti munizioni a grappolo, hanno colpito la città.
Obiettivi e conseguenze
Nonostante il Ministero della Difesa russo abbia sostenuto che gli attacchi fossero diretti a “imprese del complesso militare-industriale ucraino” e a infrastrutture militari, gran parte dei colpi ha danneggiato aree civili. A Leopoli, per esempio, sono stati colpiti 26 edifici residenziali, un asilo e diversi uffici amministrativi.
Tra gli obiettivi civili, è stata colpita anche una fabbrica di elettronica di proprietà statunitense, la Flex, uno dei maggiori investimenti americani in Ucraina. Al momento dell’attacco, c’erano circa 600 lavoratori notturni nello stabilimento, sei dei quali sono rimasti feriti. Secondo Andy Hunder, presidente della Camera di Commercio Americana in Ucraina, l’attacco dimostra chiaramente che la Russia “non cerca la pace” e sta “umiliando le aziende americane in Ucraina”.
Un attacco in controtendenza rispetto agli sforzi diplomatici
Questo massiccio attacco arriva in un momento cruciale, mentre gli Stati Uniti stanno tentando di rilanciare gli sforzi diplomatici per porre fine a tre anni di guerra. Di recente, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin in Alaska e ha ospitato alla Casa Bianca il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy e i leader europei.
Dopo i colloqui con i leader occidentali, la Russia ha intensificato gli attacchi. L’Ucraina e i leader europei accusano Putin di ostacolare i negoziati di pace, ignorando le proposte di cessate il fuoco e l’offerta di Zelensky di un incontro diretto. Quest’ultimo ha condannato l’attacco, affermando che è stato condotto “come se nulla fosse cambiato”.
Nonostante la situazione sul campo di battaglia, Zelenskyy ha sottolineato che l’Ucraina continuerà a colpire le infrastrutture russe che supportano lo sforzo bellico, come le raffinerie di petrolio, tramite droni di produzione nazionale.