
(AGENPARL) – Sat 19 July 2025 ======== Accoglienza Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) ================
======== ANCI Sicilia esprime fortissima preoccupazione per il taglio drastico delle risorse e richiama lo Stato alle sue responsabilità
ANCI Sicilia esprime profonda preoccupazione per il drastico taglio delle risorse previste dal Fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) a favore dei Comuni, così come evidenziato dall’Associazione nazionale nella lettera inviata ai ministri competenti in data 12 giugno 2025.
Le cifre non rimborsate per il biennio 2023/2024 – stimate in oltre 190 milioni di euro – e la stima di copertura rifatta dal 2025 al 35 per cento del totale dei costi che dovrebbero sostenere i comuni rischiano di compromettere gravemente la tenuta finanziaria di numerosi enti locali, a fronte di una funzione essenziale di tutela che i Comuni svolgono senza possibilità di sottrarsi, pur non essendo in alcun modo responsabili delle dinamiche che determinano l’arrivo dei minori stranieri nel territorio nazionale.
È importante evidenziare che i Comuni siciliani, così come quelli delle altre regioni, contribuiscono da anni in modo strutturato e responsabile all’accoglienza dei migranti adulti e dei nuclei vulnerabili attraverso la partecipazione al Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI), promosso e finanziato dallo Stato. Tuttavia, la prima accoglienza dei MSNA avviene in una cornice completamente diversa: è esterna al SAI e avviene in modalità emergenziale e disorganica, senza un reale coinvolgimento dei Comuni nella programmazione e gestione del sistema.
“Stiamo seguendo la vicenda con grande attenzione – dichiarano *Paolo Amenta* e *Mario Emanuele Alvano*, rispettivamente presidente e segretario generale di *ANCI Sicilia* – anche nell’ambito del costante confronto che ANCI ha avviato con il Governo nazionale. Appare infatti incomprensibile come si possa pensare di trasferire quasi interamente sui Comuni il peso economico di un fenomeno, quale l’immigrazione, che ha chiari connotati internazionali, su cui le amministrazioni locali non hanno alcun potere decisionale: non scelgono come e dove avvenga la prima accoglienza, non stabiliscono gli standard di assistenza e non definiscono le linee guida del sistema, che sono invece determinate dallo Stato e, nel caso della Sicilia, anche dalla Regione.”
In particolare, ANCI Sicilia sottolinea che il contributo della nostra regione all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati è stato storicamente e continua ad essere tra i più significativi d’Italia, rendendo ancora più allarmante l’ipotesi di un taglio lineare delle risorse.
“Una qualsivoglia riduzione, anche non così marcata, dei fondi rischia di avere effetti devastanti, sia sull’efficacia del sistema di tutela dei minori sia sull’equilibrio finanziario degli enti locali siciliani, che già versano in una condizione di forte sofferenza strutturale più volte rappresentata al Governo nazionale” concludono *Amenta* e* Alvano*,
ANCI Sicilia ribadisce che i Comuni stanno già facendo la propria parte nell’ambito del SAI, ma non possono fronteggiare i costi della prima accoglienza dei MSNA. Chiede quindi con forza un intervento urgente e strutturale, che continui a garantire la necessaria copertura integrale dei costi sostenuti dai Comuni, in applicazione del principio previsto dall’art. 19, comma 3, del D.Lgs. 142/2015, secondo cui l’accoglienza dei MSNA non deve comportare alcun onere a carico dei Comuni.
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*ANCI Sicilia*
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