
(AGENPARL) – Thu 17 July 2025 *Sociale, Tiso (Accademia IC): “Donne mediatrici di pace ancora troppo
poche”*
“Le donne mediatrici di pace hanno un ruolo cruciale, anche se spesso
sottovalutato o ostacolato dai sistemi politici e culturali. Quando le
donne partecipano ai processi di pace, non solo aumentano le probabilità
che un accordo venga raggiunto, ma anche che questo duri nel tempo. Perché
le donne fanno la differenza nella mediazione grazie alla loro prospettiva
inclusiva, il loro orientamento alla riconciliazione, e la loro esperienza
diretta dei conflitti. Insomma, le donne spesso privilegiano un approccio
collaborativo e relazionale e mostrano una maggiore propensione all’ascolto
attivo, all’empatia e alla costruzione di fiducia. Qual è la situazione
attuale? Secondo dati ONU, meno del 20% dei negoziatori di pace a livello
globale sono donne. Le risoluzioni come la 1325 del Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite sottolineano l’importanza del ruolo femminile nei
processi di pace, ma l’attuazione concreta ancora è lenta. Cosa servirebbe
per aumentare le opportunità? Formazione specifica per donne mediatrici a
livello locale e internazionale; riforma delle strutture negoziali, che
spesso sono esclusive e poco trasparenti, e riconoscimento formale del
ruolo delle donne nella sicurezza e nella costruzione della pace. Non
dimentichiamo infatti che ci sono alcuni esempi di donne che hanno
contribuito grandemente alla pace: Leymah Gbowee in Liberia o i movimenti
femminili che hanno influenzato i colloqui di pace in Colombia. La loro
presenza ha portato cambiamenti tangibili in questa direzione. In
definitiva, secondo Accademia Iniziativa Comune, promuovere la
partecipazione delle donne nella mediazione non è solo una questione di
equità, ma una scelta strategica per società più giuste e durature”. Così,