
Il primo ministro slovacco Robert Fico ha annunciato che la Slovacchia richiederà il rinvio del voto sul 18° pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea contro la Russia. La decisione, comunicata tramite la pagina Facebook ufficiale del premier, è motivata da preoccupazioni legate alla sicurezza energetica del Paese.
“Il rappresentante della Slovacchia presso la sede dell’UE a Bruxelles ha ricevuto l’incarico di chiedere il rinvio della votazione sul 18° pacchetto di sanzioni”, ha scritto Fico nel suo post.
Il nodo centrale della questione riguarda le garanzie fornite dalla Commissione Europea sull’approvvigionamento di gas dopo l’introduzione del previsto divieto di importazione dalla Russia. Secondo Bratislava, tali garanzie non sono sufficienti a garantire la sicurezza energetica nazionale.
Una posizione pragmatica
La Slovacchia, storicamente fortemente dipendente dalle forniture di gas russo, teme pesanti ripercussioni economiche e infrastrutturali se il nuovo pacchetto di sanzioni dovesse essere approvato senza adeguate compensazioni o alternative operative.
Il rinvio del voto rappresenta una mossa pragmatica della leadership slovacca, che si trova a gestire una situazione delicata: sostenere le linee politiche europee senza compromettere l’interesse energetico nazionale.
Uno stop che complica il fronte europeo
Il passo slovacco potrebbe complicare i piani dell’UE, che punta a mantenere un fronte compatto sulle sanzioni contro Mosca, anche in vista delle crescenti tensioni geopolitiche. La richiesta di Bratislava mette in luce le divisioni interne al blocco, soprattutto tra i Paesi più esposti economicamente agli effetti delle sanzioni.
Con la richiesta di rinvio, la Slovacchia apre una fase di trattativa tecnica e politica, nella quale Bruxelles dovrà fornire garanzie concrete e operative per evitare ulteriori tensioni tra Stati membri.