
(AGENPARL) – Wed 09 July 2025 **Radicondoli Festival 2025, palcoscenico di idee. Giani: “Cultura viva
nella Toscana diffusa”**
Un borgo della provincia senese diventa per tre settimane un magazzino di
invenzioni, un posto dedicato alla sperimentazione culturale, un luogo
aperto e attento alla creatività espressiva ed alle forme del nuovo
declinate in tutti i possibili modi, dal teatro alla musica fino alle
relazioni fra le persone. Radicondoli, dal 12 al 31 luglio vive il suo
Festival che racconta la comunità cittadina, la socialità, la realtà di
un tempo quotidiano da vivere e abitare.
“Radicondoli, torna il Festival in quello scenario straordinario della
Toscana diffusa – nelle parole del presidente Giani – in cui il paese
medievale si rapporta all’ambiente con una bellezza che ha ispirato anche
il maestro Berio di cui ricorrono i cento anni dalla nascita. Un momento
vissuto dall’amministrazione comunale con spettacoli e con momenti
importanti in una rassegna completa di grande respiro che ci sentiamo come
Regione di sostenere e di invitare a frequentare. Le iniziative culturali
organizzate nei borghi durante il periodo estivo fanno parte di un contesto
dove scenari naturali, storia, tradizioni e cultura rappresentano un punto
di riferimento fondamentale dell’identità che la Toscana sa esprimere ed
offrire”.
“Da anni – aggiunge il sindaco di Radicondoli Francesco Guarguaglini – il
Ministero della Cultura, assieme alla Regione Toscana, al Comune e
Radicondoli Arte, dedica un’attenzione decisamente importante al Festival
di Radicondoli. È un riconoscimento oggettivo del valore culturale di
questa manifestazione che ha una storia ormai quasi quarantennale e
l’Amministrazione intende continuare ad accompagnare. La politica di
valorizzazione delle aree interne, dei borghi e della cultura della Toscana
sostenuta dalla Regione trova proprio in questo genere di iniziative il suo
senso più autentico. Per questo stiamo già pensando alla prossima
edizione e ultimando le procedure per l’acquisizione di un monastero di
clausura presente nel borgo cittadino che comprende un giardino di circa
duemila metri quadrati finora mai aperto al pubblico. Diventerà un parco
aperto a tutti e un luogo dedicato alle attività culturali. Vorremmo
diventasse la casa del Festival edizione 2026”.
La trentanovesima edizione della rassegna, presentata oggi presso la sede
della Giunta regionale toscana, riassume lo spirito innovativo del Festival
in una nutrita agenda di appuntamenti teatrali, artistici e culturali
curati dal regista Massimo Luconi.
“Il Festival di Radicondoli – spiega Luconi – consolida una propria
dimensione di festival di teatro, aperto alle nuove tendenze, ma anche
solidamente strutturato sulla drammaturgia classica e anche quella proposta
da giovani e giovanissimi. Un festival aperto al mondo ed alle nuove
tendenze estetiche, ma anche alle altre culture. Abbiamo una sezione aperta
alle espressioni culturali di altri territori, ad esempio il Senegal, la
Svezia, il Belgio con un gruppo misto africano e belga. C’è un’attenzione
rivolta al racconto di ciò che è accaduto e accade oggi in Palestina e
quindi è una rassegna che sa integrare parole e narrazioni diverse.
Saranno presenti nomi importanti del teatro italiano, tra cui Laura
Mariloni e Paola Pitagora, giovani e altri outsider che proporranno
progetti originali o adattati per il Festival”.
Il programma di Radicondoli 2025 presenta proposte originali di spettacoli
e work in progress tra tradizione e progetti innovativi di scrittura, molti
in anteprima nazionale, con particolare attenzione alla drammaturgia
contemporanea italiana. In cartellone anche interventi d’arte ambientale,
in un formato parallelo e complementare al festival di teatro, che
affiancheranno gli spettacoli dal vivo.
Fra i progetti del Festival si segnala la sezione “Finestre sul mondo”,
dove trovano spazio esperienze narrative ed artistiche originali,
innovative e poco rappresentate sui palcoscenici italiani. È il caso della
compagnia Phoenix, diretta da Abdou Gueye, che da anni sviluppa per il
Festival progetti di scambio, laboratori di drammaturgia e progettazione
teatrale, che presenterà il 18 luglio “Alors, tue moi” di Aristide
Tarnagda con Francesco Dendi e Vincenza Pastore.
La compagnia teatrale belga Le nimis groupe propone il 27 luglio il suo
“Portraits sans paysage”, un lavoro di analisi sui modi in cui gli
stranieri vengono segregati e sul lavoro umanitario nei campi profughi di
tutto il mondo, portando in scena testimonianze oculari.
La nuova edizione del Festival dedica spazio temi e questioni di
attualità, tra cui l’immigrazione, le altre culture, la vicenda
palestinese, con un programma che vede in scena il 30 l’opera poetica di
Erri De Luca “Solo andata”, inserita in un progetto della cantante Flo che,
insieme a KORE, un coro di 12 donne, costruisce un percorso sulla vocalità
e sulla narrazione sonora tra parola e musica. Poesie che parlano di
persone che passano il mare in un viaggio senza ritorno.
Nella stessa sezione della rassegna l’attrice napoletana ma di origini
palestinesi Dalal Suleiman porterà sul palco il 14 luglio “Un dettaglio
minore”, opera tratta dal romanzo di Adania Shibli ed adattata nell’ambito
di un progetto curato da Massimo Luconi che riporta l’attenzione del
pubblico indietro nel tempo fino al 1949 raccontando l’attacco di alcuni
soldati israeliani ad un gruppo di beduini nel deserto del Negev per
ripercorrere oggi le vicende di quegli anni.
Tra le presenze ormai affermate presso il pubblico italiano quelle di Paola
Pitagora, che presenterà il 19 luglio “Il paradiso di Accattone” dagli
appunti di Pasolini, un viaggio nella Roma degli anni ’60, quella della
Dolce Vita e della scoperta delle borgate romane.
Arianna Scommegna propone invece il 29 luglio un reading dedicato a “La
Storia” di Elsa Morante, un caso letterario fin dalla sua uscita nel 1974.
Alessandro Benvenuti sarà presente il 20 luglio con “Pillole di me”, nelle
sue parole “un po’ di robe comiche, un po’ recitate, un po’ lette, per
raccontare il mio divertimento nel vivere una vita sul filo di una
comicità condensata in pillole salvifiche”.
Il 25 luglio Elena Bucci e Marco Sgrosso saranno in scena con il loro
“Risate di gioia, storie di gente di teatro” dove racconteranno, attraverso
studi, biografie, autobiografie, lettere e memorie di gente di teatro, le
radici di un’arte che è al centro della vita sociale, culturale e politica
delle comunità.
Il programma completo del Festival è disponibile consultando la pagina
https://phplist.servizi.tix.it/rt-ToscanaNotizie/lt.php?tid=Za6ZGEzhZOO/1+2H9e9s1LfoRLa7WRjav+BPKlbjyzXReaX0w/DtPbjfeig/QH/E