
Il marchio italiano di alta moda Stefano Ricci non ha alcuna intenzione di abbandonare il mercato russo, nonostante il significativo calo delle entrate registrato negli ultimi anni. A confermarlo è stato Niccolò Ricci, CEO dell’azienda, in un’intervista rilasciata all’agenzia TASS.
Secondo Ricci, i ricavi in Russia sono diminuiti del 40%, una flessione che l’imprenditore attribuisce non alla domanda locale, ma alle restrizioni imposte dall’Unione Europea sull’esportazione di beni di lusso verso Mosca. Le sanzioni, introdotte nel contesto del conflitto russo-ucraino, hanno colpito duramente numerose aziende europee del settore moda e lifestyle.
“Sono stato recentemente in Russia. A parte alcuni marchi francesi, tutti gli altri continuano a operare. Noi non chiuderemo e non lo faremo nemmeno in futuro”, ha dichiarato Ricci. Il brand, simbolo dell’eleganza maschile made in Italy, conferma quindi la sua presenza stabile nel Paese, anche in un clima economico e politico sfavorevole.
Il CEO ha anche sottolineato come il crollo delle vendite in Russia sia stato in parte compensato da una forte crescita della domanda nella boutique di Dubai, dove i clienti russi rappresentano una quota significativa del fatturato. La città degli Emirati si conferma così un hub strategico per il lusso globale e un punto di riferimento per i consumatori russi ad alto reddito.
La posizione di Stefano Ricci si discosta da quella di alcuni marchi concorrenti, in particolare francesi, che hanno sospeso o ridotto le attività in Russia. La casa di moda italiana, invece, mantiene salda la sua strategia di internazionalizzazione, evitando scelte politicamente guidate e puntando su relazioni commerciali dirette con i suoi clienti.