
(AGENPARL) – Wed 02 July 2025 Cia: da oggi al via la campagna “Agricoltura sotto attacco”
Per gli agricoltori lucani la posta in gioco è alta. Non ci sono solo 3.770
euro di contributi Pac ad azienda e risorse comunitarie per 453 milioni di
euro fino al 2027. In gioco c’è l’agricoltura che contrasta la crisi
climatica e il dissesto idrogeologico, gli agricoltori che sono custodi del
territorio e della biodiversità, forza delle comunità rurali e argine
contro l’abbandono delle aree interne. Per questo il tema non è solo
agricolo, ma riguarda tutti. Su queste motivazioni da oggi prende il via la
mobilitazione della Cia con la campagna “Agricoltura sotto attacco. Non
arriviamo al Fondo!” con il suo impegno a difesa della Pac, pilastro
fondamentale a sostegno del reddito degli agricoltori, ma anche unico
strumento in grado di incentivare lo sviluppo rurale e la tutela
dell’ambiente. Per Cia il Fondo unico non è la soluzione, perché toglie
autonomia alla Pac, riduce le risorse e cancella le specificità agricole;
crea disparità tra gli Stati membri, mette in competizione agricoltura,
salute, energia e ricerca, compromette il mercato unico e tutta l’Europa.
Battaglia garantita sul nodo budget, non adeguato alle sfide globali, ai
livelli dell’inflazione e alle garanzie di cibo sano e sicuro.
“Con le tensioni globali in corso, l’Europa non può assolutamente
permettersi una guerra interna per le risorse. Questo accadrebbe con la
riforma della Pac post 2027 così come preannunciata, una residuale voce di
spesa, aggregata in un Fondo unico a quella di altri settori e affidata al
libero arbitrio degli Stati membri. Non più quella spina dorsale della
strategia alimentare e agricola Ue che da più di 50 anni, proprio in quanto
Politica agricola ‘comune’, tutela il mercato unico dalle frammentazioni e
i Paesi aderenti dalle disuguaglianze”. Così il presidente nazionale di
Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, in apertura della conferenza
indetta sul tema dalla Confederazione tenuta nella sede della Stampa estera
a Palazzo Grazioli.
L’iniziativa ad incalzare la data del 16 luglio quando la Commissione Ue
illustrerà la sua proposta. “Dovrà fare i conti con gli effetti di una
totale assenza di dialogo e confronto con gli agricoltori -ha detto Fini-
proprio in questi mesi fondamentali per la costruzione della futura Pac,
dopo i proclami del nuovo mandato della presidente Ursula von der Leyen e
le aspettative alimentate dal commissario Christophe Hansen”.
Poi l’affondo sui tagli: “Sembrava ci fosse un’intesa concreta per una Pac
più forte e adeguatamente finanziata -ha proseguito- ma all’agricoltura
sembra sia riservato un 20% in meno delle risorse già stanziate: quindi un
taglio totale di circa 80 miliardi di euro sugli attuali 400, e per
l’Italia 8 miliardi in meno sui 38 già assegnati. Senza calcolare
l’inflazione che nel precedente bilancio ha pesato circa il 14%. Salvare il
reddito degli agricoltori non è questione di parte, ma sostenere chi lavora
quotidianamente per la sicurezza alimentare globale”.
Per questo, da Roma a Bruxelles, Cia rilancia l’appello per una battaglia
unitaria che veda insieme mondo agricolo, istituzioni nazionali, politica e
cittadini, a difesa della Pac e contro il Fondo unico. “Per più agricoltura
e meno armi che alimentano solo la fame e ignorano -ha concluso Fini- i
rischi climatici, il senso della ricerca e dell’innovazione, l’urgenza di
un futuro sostenibile, non solo nei campi”.