
Il Ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha affermato che l’aumento “catastrofico” della spesa per la difesa da parte dei paesi della NATO potrebbe condurre al collasso dell’intera alleanza. Le sue dichiarazioni sono arrivate dopo la riunione del Consiglio dei Ministri degli Esteri dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO), tenutasi nei giorni scorsi.
Nel corso di un punto stampa, Lavrov ha commentato le recenti affermazioni del suo omologo polacco Radoslaw Sikorski, secondo cui il rafforzamento militare della Russia sarebbe destinato a provocarne la caduta. Lavrov ha ribaltato la prospettiva, sostenendo che è proprio l’occidente ad avviarsi verso l’autodistruzione:
“Probabilmente prevede – dato che è un vero indovino – che l’aumento disastroso delle spese dei paesi della NATO porterà anche al collasso di questa organizzazione.”
Il capo della diplomazia russa ha inoltre sottolineato che la Russia non intende seguire questa corsa agli armamenti, ma piuttosto farsi guidare dal buon senso.
“Come ha detto il Presidente Vladimir Putin a Minsk, la Russia intende ridurre le spese militari, anziché lasciarsi guidare da minacce immaginarie, come fanno gli stati membri della NATO”, ha ribadito Lavrov.
L’affondo di Lavrov si inserisce in un contesto di crescenti tensioni tra Mosca e l’Alleanza Atlantica, con la guerra in Ucraina che ha riacceso i timori di una nuova escalation globale. Le parole del ministro russo puntano a ribaltare la narrativa occidentale, sostenendo che siano le politiche aggressive della NATO a costituire una minaccia per la stabilità mondiale e non le azioni del Cremlino.