
(AGENPARL) – Thu 12 June 2025 Ccnl Anaste. I sindacati: proclamato lo stato di agitazione nazionale
Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs: “Proposta
insoddisfacente, serve un rinnovo dignitoso del contratto per oltre 10mila
lavoratori”
Roma, 12 giugno 2025 – Le organizzazioni sindacali di categoria Fp Cgil,
Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs hanno proclamato lo stato di
agitazione nazionale di tutto il personale impiegato nelle strutture
aderenti ad ANASTE, l’Associazione Nazionale Strutture Territoriali e per
la Terza Età, o che comunque applicano il Ccnl.
La decisione è stata assunta a seguito dell’ultimo incontro tra le parti,
svoltosi il 10 giugno, nel quale ANASTE ha avanzato una proposta di rinnovo
contrattuale giudicata insoddisfacente dalle organizzazioni sindacali.
L’offerta prevede un incremento retributivo di 55 euro sul tabellare per il
livello 4 full time, da riparametrare sugli altri livelli, un contributo di
5 euro per l’assistenza sanitaria integrativa, una una tantum da 200 euro
sotto forma di welfare aziendale e il pagamento al 75% del terzo e quarto
evento di malattia.
Per le organizzazioni sindacali si tratta di una proposta del tutto
inadeguata e insufficiente, che non riconosce la professionalità e
l’impegno quotidiano dei circa 10.800 lavoratori coinvolti. Una proposta
tanto più inaccettabile se confrontata con i rinnovi contrattuali già
sottoscritti nel settore sociosanitario, come quelli di Uneba, Cooperative
Sociali, Valdesi, Anffas e Agidae, che hanno previsto aumenti economici tra
il 10,4% e il 12,6% sul tabellare, oltre a significativi miglioramenti
normativi.
Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs ricordano inoltre che da
tempo è stato rivendicato il miglioramento del trattamento di malattia, con
la corresponsione del 100% della retribuzione, senza che vi sia stata
alcuna apertura da parte della controparte.
Il rifiuto di ANASTE di sottoscrivere un rinnovo contrattuale in linea con
i principali Ccnl del comparto sociosanitario determina una forte
preoccupazione per lo stato del confronto negoziale.
Le organizzazioni sindacali denunciano il rischio di un ulteriore esodo del
personale, già oggi sottoposto a carichi di lavoro gravosi, con conseguenze
pesanti sulla qualità dell’assistenza erogata agli utenti, perlopiù
soggetti fragili e non autosufficienti.
Conseguentemente alla proclamazione dello stato di agitazione, è stata
formalizzata la richiesta di avvio delle procedure di raffreddamento e
conciliazione previste dalla Legge 146/90 e successive modificazioni.
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CISL FUNZIONE PUBBLICA NAZIONALE
Portavoce del Segretario Generale
X @guidobachetti
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