
(AGENPARL) – Mon 12 May 2025 UNIVERSITA’: PAROLI (FI), GOVERNO HA STANZIATO RISORSE RECORD, DA SINISTRA NARRAZIONE DISTORTA
“È necessario ristabilire la verità dei fatti di fronte alla narrazione distorta presentata dall’onorevole Piccolotti. I dati oggettivi confermano che il governo Meloni ha investito nel sistema universitario e della ricerca somme mai stanziate in precedenza, superando ampiamente i finanziamenti dei governi precedenti”. Lo afferma, in una nota, il senatore e vicepresidente vicario di Forza Italia a Palazzo Madama, Adriano Paroli. “L’affermazione secondo cui servirebbero centinaia di milioni post-PNRR – evidenzia – ignora i 300 milioni già stanziati in legge di bilancio proprio per questa finalità, oltre ai 475 milioni del Fondo italiano per la scienza che rappresentano un investimento strutturale nel sistema. Il paragone con il piano Manfredi risulta inadeguato: l’attuale governo ha stanziato complessivamente risorse superiori attraverso diversi canali di finanziamento”. Per Paroli, inoltre, “la questione del precariato, strumentalizzata politicamente, trova la sua origine nell’inadeguato impianto normativo voluto dalla sinistra durante il governo Draghi. Come scrive la senatrice Cattaneo, il problema coinvolge ‘tra i 7.000 e 10.000 giovani e giovanissimi ricercatori’ ma ‘il quadro attuale non sta contribuendo a superare il precariato ma a cancellare i precari’. Il contratto di ricerca, infatti, è ‘soggetto a una tassazione simile a quella di un contratto subordinato, senza offrire alcuna garanzia di stabilizzazione’”. “La soluzione – continua Paroli – non sta nel perpetuare un sistema fallimentare attraverso sanatorie, ma nel riformare strutturalmente il quadro giuslavoristico della ricerca, come proposto dal ministro Bernini. L’emendamento Occhiuto, citato dalla senatrice Cattaneo, che introduce figure più flessibili come ‘l’incarico post doc’ e ‘l’incarico di ricerca’, rappresenta un passo concreto in questa direzione. Le opposizioni che oggi protestano dovrebbero spiegare – conclude – perché bloccano in Parlamento proprio quella riforma che potrebbe risolvere definitivamente il problema del precariato nella ricerca”.