
(AGENPARL) – Fri 16 May 2025 GUARDIA DI FINANZA
Comando Provinciale Brescia
COMUNICATO STAMPA
16/05/2025
GdiF BRESCIA: SMANTELLATA UNA “BANCA OMBRA” CINESE. EFFETTUATI SEQUESTRI
DENARO CONTANTE E BENI PER OLTRE MEZZO MILIONE DI EURO.
Al termine di una complessa attività investigativa coordinata dalla locale Procura della Repubblica, la Guardia di
Finanza di Brescia ha disarticolato una “banca occulta” operante all’interno di un emporio gestito da due soggetti
appartenenti alla comunità sinica, dando esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza
emesso dal Pubblico Ministero, successivamente convalidato dal GIP di Brescia, nei confronti della suddetta
attività commerciale.
In particolare, i militari della Compagnia di Rovato hanno individuato una presunta “China Underground Bank”
operante a Brescia, in una zona limitrofa alla stazione cittadina, che si presentava come un negozio dedito alla
vendita di articoli vari (quali vestiti, prodotti per la persona, bevande ed alimenti) ma che in realtà avrebbe avuto
quale “core business” quello di offrire alla propria clientela un sistema parallelo ed abusivo di servizi di
pagamento, consistenti in trasferimenti di denaro ed operazioni di “money exchange”, al fine di consentire il
cambio valuta da euro a renminbi (RMB) riciclando presumibilmente somme di provenienza illecita per
centinaia di migliaia di euro.
Il sistema di funzionamento ricostruito avrebbe previsto che i “clienti”, soprattutto appartenenti alla comunità
cinese, consegnassero ingenti somme di denaro contante ai “gestori” della banca che, avrebbero trattenuto una
commissione del 2,5% per essere poi trasferite tra conti correnti esteri attraverso transazioni effettuate su
specifiche app cinesi, rendendo così nuovamente disponibili i fondi ai propri clienti in moneta locale, ovvero in
I flussi di denaro sarebbero avvenuti, quindi, al di fuori del circuito bancario ufficiale, sfuggendo ai previsti
presidi antiriciclaggio, mascherandone così la presunta provenienza illecita, come riscontrato nel caso di somme
derivanti dall’ipotizzato favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, provenienti da due centri massaggi
attivi nel capoluogo bresciano e sequestrati durante le attività di indagine.
Quanto raccolto sarebbe poi stato reso disponibile a soggetti in cerca di contante per la perpetrazione di possibili
reati fiscali. In due occasioni, infatti, i riscontri effettuati dai finanzieri hanno portato al sequestro di oltre 180
mila euro, beni di lusso per un valore stimato di oltre 250 mila euro e all’arresto in flagranza di un soggetto.
Nel corso delle perquisizioni disposte dall’A.G. presso la presunta “banca occulta”, sono stati sequestrati in
totale oltre 78 mila euro contanti: il tempestivo intervento dei militari ha consentito di impedire una consegna di
circa 51 mila euro operata dal “gestore” della banca ad un “cliente”, nonché di intercettare somme che stavano
per essere consegnate da parte di un ulteriore soggetto di origini cinesi per essere presumibilmente trasferite
all’estero per un ammontare superiore a 21 mila euro.
Parimenti, nel corso delle attività, sono stati rinvenuti all’interno dell’emporio numerosi farmaci detenuti
abusivamente per la vendita (tra cui psicofarmaci, antibiotici e medicinali per il diabete), anch’essi sottoposti a
sequestro dai militari operanti, nonché alimenti ed integratori privi di etichettatura e tracciabilità sequestrati in
via amministrativa unitamente al personale dell’ATS di Brescia.
L’azione della Guardia di Finanza, a contrasto dei descritti fenomeni illeciti, si inserisce in un contesto più ampio
di monitoraggio dei flussi finanziari, in particolare quello delle rimesse di denaro verso l’estero, che nel solo
2024 hanno superato gli 8 miliardi di euro a livello nazionale, di cui 221 milioni partiti dalla provincia di
Brescia. A fronte di questo fenomeno, accanto ai canali ufficiali si sviluppano, talvolta, circuiti illeciti quali
quello del “fei ch’ien” (ovvero “denaro volante”), tipico dello “shadow banking” che permettono il trasferimento
di ingenti somme di denaro in maniera anonima ed incontrollata alimentando fenomeni illeciti quali le frodi
fiscali e riciclaggio, eludendo i canali bancari ufficiali.
Le persone coinvolte sono da ritenersi presunte innocenti fino a sentenza definitiva di condanna, nel rispetto dei
principi costituzionalmente garantiti e delle garanzie previste dall’ordinamento.
pagina 2