
Bruxelles – L’ipotesi di una pace negoziata tra Ucraina e Russia, con la possibile cessione di territori occupati da Mosca, ha riacceso le tensioni diplomatiche tra Stati Uniti e Unione Europea. L’Alto rappresentante dell’UE per gli Affari esteri, Kaja Kallas, ha dichiarato che l’Europa non accetterà alcun accordo che implichi la legittimazione dell’occupazione russa, rigettando di fatto le linee guida del piano promosso dal presidente americano Donald Trump.
“Non riesco a vedere come potremmo accettare questo genere di cose… lo abbiamo ripetuto più e più volte: la Crimea è Ucraina”, ha affermato Kallas in un’intervista al Financial Times, commentando l’ipotesi, discussa a Washington, di accettare la situazione “de facto” sui territori occupati come base per un cessate il fuoco. “Nessun Paese dell’UE – ha aggiunto – riconoscerà mai la Crimea come territorio russo”.
Il piano di pace dell’amministrazione Trump, ancora in fase embrionale, ha ricevuto sostegno da parte di Kiev, almeno secondo fonti americane. Il presidente Trump, parlando della Crimea, ha dichiarato nei giorni scorsi che “è stata ceduta da Barack Obama e da Biden senza sparare un colpo” e che dopo oltre un decennio la sua restituzione appare irrealistica. Il generale in pensione Keith Kellogg, attuale inviato speciale di Trump in Ucraina, ha rincarato la dose affermando che Kiev sarebbe ora disposta a riconoscere “de facto” la perdita di alcuni territori, pur senza cessione giuridica formale, in cambio di un cessate il fuoco.
Secondo Kellogg, le autorità ucraine sarebbero pronte a consolidare le attuali linee di controllo come premessa per l’avvio di negoziati con Mosca. Un primo segnale di disgelo sarebbe arrivato con la firma, questa settimana, di un accordo tra Stati Uniti e Ucraina per la cooperazione nell’estrazione e fornitura di terre rare, risorse strategiche fondamentali per la transizione energetica.
Ma a Bruxelles l’ottimismo americano è visto con crescente preoccupazione. Kallas, ex premier estone e oggi figura chiave della diplomazia europea, ha rivelato che l’UE è pronta a contrastare qualsiasi tentativo unilaterale di Washington di imporre una soluzione negoziale a Kiev. L’Unione, ha spiegato, continuerà a sostenere l’Ucraina nel suo obiettivo di ripristinare l’integrità territoriale e a mantenere il regime sanzionatorio contro Mosca senza cedimenti.
Il contrasto mette in evidenza la distanza strategica tra Europa e Stati Uniti sul futuro della guerra in Ucraina. Mentre Trump punta a un approccio pragmatico orientato a “congelare” il conflitto e ridurre l’impegno militare americano, Bruxelles insiste sulla necessità di una “vittoria totale” per Kiev.
Resta ora da vedere se le aperture ucraine porteranno a veri negoziati. Per ora, la guerra resta una ferita aperta, e il fronte diplomatico tra alleati si fa sempre più incandescente.