
I consumi personali negli Stati Uniti hanno registrato a marzo un’accelerazione superiore alle attese, segnalando una domanda ancora resiliente in un contesto di inflazione persistente. Secondo i dati diffusi mercoledì dal Bureau of Economic Analysis (BEA), la spesa per consumi personali (PCE) è aumentata dello 0,7% su base mensile, pari a 134,5 miliardi di dollari, rispetto al +0,6% atteso dagli analisti.
La crescita, in dollari correnti, è stata trainata da un aumento di 54,5 miliardi nella spesa per beni e di 79,9 miliardi nella spesa per servizi. La revisione al rialzo della stima di febbraio, anch’essa fissata ora allo 0,6%, conferma un trend positivo.
Parallelamente, il reddito personale ha segnato un incremento dello 0,5% a marzo – 116,8 miliardi di dollari – superando anch’esso le previsioni del mercato (+0,4%). Secondo il BEA, la crescita è stata determinata principalmente da un aumento dei salari e dei redditi da lavoro autonomo.
Inflazione: segnali misti, ma stabile
L’indice dei prezzi delle spese per consumi personali (PCE Price Index), parametro chiave per monitorare l’inflazione, è rimasto invariato su base mensile a marzo, ma è cresciuto del 2,3% su base annua, in linea con le previsioni. Tuttavia, il dato rappresenta un rallentamento rispetto al +2,7% annuale registrato a febbraio.
Anche l’indice PCE core – che esclude le componenti più volatili come cibo ed energia e che è attentamente monitorato dalla Federal Reserve – è rimasto stabile su base mensile. Su base annua, invece, è salito del 2,6%, rispettando le attese degli analisti.
Nonostante il raffreddamento marginale dell’inflazione, i numeri confermano una dinamica economica ancora robusta, alimentata da un mercato del lavoro forte e consumi resilienti, fattori che potrebbero indurre la Fed a mantenere una linea prudente rispetto a futuri tagli dei tassi.