
Il ministro dello Sviluppo scientifico e tecnologico e dell’Istruzione superiore della Republika Srpska, Željko Budimir, ha duramente criticato la commissaria europea per l’allargamento, Marta Kos, accusandola di non avere buone intenzioni nei confronti della Republika Srpska e di sostenere una “persecuzione politica” contro la sua leadership.
In una dichiarazione rilasciata ai media locali, Budimir ha anche puntato il dito contro l’opposizione interna alla Republika Srpska, accusandola di agire contro gli interessi della Repubblica e di cercare alleanze “con chi non rappresenta gli interessi del popolo”.
“L’opposizione sa bene che la sovranità, in ogni Stato democratico, appartiene al popolo, non a un commissario europeo, tantomeno a Marta Kos. Ma scelgono deliberatamente di ignorarlo”, ha detto Budimir.
Il ministro ha ribadito che la leadership della Republika Srpska gode del pieno sostegno popolare, e ha accusato i funzionari stranieri di interferire negli affari interni della Bosnia-Erzegovina, contribuendo a una crescente instabilità.
“Tutti coloro che si intromettono nel nostro processo politico interno non contribuiscono al dialogo, ma ne minano le fondamenta”, ha aggiunto Budimir.
Le dichiarazioni arrivano in risposta ai recenti commenti di Marta Kos, che ha definito l’opposizione della Republika Srpska un “punto luminoso”, elogiandone il crescente atteggiamento costruttivo nel quadro delle relazioni della Bosnia-Erzegovina con l’Unione Europea.
Tuttavia, la commissaria ha ammesso in un’intervista a Radio Free Europe che non esiste consenso tra gli Stati membri dell’UE sull’imposizione di sanzioni al presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik, il quale è al centro di procedimenti giudiziari in Bosnia-Erzegovina.
Budimir ha concluso il suo intervento sostenendo che l’atteggiamento di Marta Kos non favorisce né la stabilità né il dialogo, ma alimenta tensioni politiche già elevate.