
(AGENPARL) – Thu 24 April 2025 25 Aprile, Barbera (Prc): “Pierluigi Battista rilassati, il 25 aprile è
anche per te, anche se non te lo meriti”
“C’è chi, alla vigilia del 25 aprile, porta un fiore al monumento dei
partigiani, e chi – come Pierluigi Battista – porta la solita secchiata di
revisionismo imbellettato direttamente sulle colonne de Il Giornale.
L’ultima trovata? Dopo 80 anni di Liberazione, sarebbe ora di “fare pace” e
smettere di “dividersi”, perché – parole sue – il 25 aprile è diventato
troppo “divisivo”.Ha ragione: divide i fascisti dagli antifascisti. E noi,
orgogliosamente, stiamo dalla parte giusta della barricata. A differenza di
chi, con la penna elegante e l’aria da intellettuale imparziale, continua a
suggerire che ricordare la Resistenza sia una specie di esercizio
vetero-ideologico,
una roba da mandare in soffitta insieme al grammofono e ai gettoni
telefonici. Ma lo capiamo, Battista: il ricordo dei partigiani armati,
delle donne coraggiose, dei giovani che scelsero la montagna e non la
tessera del partito fascista, dev’essere un bel fastidio per chi sogna
un’Italia pacificata… sull’oblio. Una nazione dove la storia si riscrive
con il correttore automatico, dove Mussolini “ha fatto anche cose buone” e
i partigiani “erano esagerati”. Il problema non è che Battista vuole
“festeggiare più tranquillamente” il 25 aprile. Il problema è che c’è
un’intera classe dirigente – culturale e politica – che da anni lavora per
anestetizzarlo. Per trasformarlo in una data vuota, in un contenitore da
svuotare dei suoi contenuti di lotta, giustizia sociale e ribellione
popolare. E Battista, con i suoi editoriali, fa la sua parte nel teatrino:
il revisionismo in doppiopetto. A Pierluigi Battista diciamo chiaramente:
il 25 aprile non si addomestica. Non lo trasformerete in un salotto
borghese con prosecco e rimozione collettiva. È una data scomoda, certo.
Perché chiama le cose col loro nome: fascismo, violenza, collaborazionismo,
resistenza, coraggio. Ma soprattutto chiama a raccolta. E noi rispondiamo.
Domani saremo nelle piazze, come ogni anno, più determinati che mai. Anche
per ricordare a chi ha la memoria corta che la libertà, in Italia, l’ha
portata la Resistenza. E chi la disprezza – con toni ammiccanti o con
l’elmetto – fa parte del problema. Pierluigi, davvero: rilassati. Il 25
aprile è anche per te, anche se non te lo meriti”.
Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione Nazionale di Rifondazione
Comunista.