Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha affermato fermamente che il Canada non diventerà mai parte degli Stati Uniti, sottolineando l’orgoglio nazionale dei canadesi nel distinguersi dai loro vicini del sud. Durante un’intervista al programma The Lead della CNN giovedì, Trudeau ha risposto a una provocazione del presidente eletto Donald Trump, che lo aveva scherzosamente chiamato “governatore Trudeau” e suggerito che il Canada potesse diventare il 51° stato americano.
Trudeau ha liquidato la questione con sicurezza: “Non accadrà. I canadesi sono incredibilmente orgogliosi di essere canadesi. Uno dei modi più semplici per definirci è dire: ‘Non siamo americani’. C’è un tale senso di orgoglio nazionale che rende questa discussione irrilevante”.
La dichiarazione ha ribadito il forte senso di identità nazionale del Canada, una caratteristica che Trudeau ha descritto come centrale per la cultura e la politica del Paese.
Durante l’intervista, Trudeau ha anche suggerito che i commenti di Trump potrebbero essere una tattica per distogliere l’attenzione dalle questioni economiche più pressanti tra i due Paesi. Il primo ministro ha infatti evidenziato la preoccupazione per i dazi del 25% che Trump intende imporre su una serie di beni canadesi, tra cui petrolio, gas, acciaio, alluminio e legname.
“Questi dazi renderanno tutto ciò che i consumatori americani acquistano dal Canada molto più costoso. È su questo che penso dovremmo concentrarci di più, invece che su queste provocazioni” ha affermato Trudeau.
Le relazioni tra Canada e Stati Uniti hanno subito alti e bassi negli ultimi anni, con questioni commerciali e tariffarie spesso al centro dei dibattiti. Nonostante ciò, Trudeau ha continuato a promuovere il dialogo e la collaborazione, anche se il suo commento sui canadesi che si definiscono “non americani” ha ribadito la volontà del Paese di mantenere la propria indipendenza e identità unica.
Con il passaggio della leadership negli Stati Uniti, resta da vedere come evolveranno i rapporti tra i due vicini, ma Trudeau ha chiarito che, qualunque sia la direzione, il Canada rimarrà fermamente canadese.