
(AGENPARL) – gio 28 novembre 2024 Opera di Vincenzo Policarpo
Associazione Ensemble Mandolinistico Estense APS
Nell’ambito della Rassegna
Protagonista il Mandolino
XIII edizione
Rassegna di eventi dedicati al mandolino
Modena, 28 settembre 2024 – 17 maggio 2025
Direzione artistica Roberto Palumbo
Con il patrocinio di
Con il contributo di
IL MANDOLINO
VIRTUOSO
Duo Palumbo – Gabrieli
Con la collaborazione di
Eugenio Palumbo – Mandolino
Valentina Gabrieli – Pianoforte
PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
Ensemble Mandolinistico Estense
Stradello San Marone, 15 – 41126 Modena
http://www.mandolinoestense.it
Ensemble Mandolinistico Estense
Sabato 30 novembre 2024
ore 18,00
Auditorium Corale Gioacchino Rossini
INGRESSO LIBERO
IL PROGRAMMA
Silvio Ranieri (1882-1956)
Concerto in Re Magg per mandolino e pianoforte
Allegro Maestoso – Romanza – Allegro giocoso
Raffaele Calace (1863-1934)
Concerto n°2 in La Min Op.144 per mandolino e pianoforte
Maestoso – Largo mesto – Allegro non troppo
erso la fine del XIX secolo il mandolino raggiunse l’apice della sua
popolarità. In tutta la penisola italiana cominciarono a fiorire i Circoli
Mandolinistici mentre personaggi illustri come la Regina Margherita di
Savoia si dilettavano nel suonare il mandolino. Questo successo fu il
risultato del lavoro di virtuosi-compositori che rivitalizzarono il repertorio
degli strumenti a pizzico, diffondendolo all’interno e all’esterno dei
confini nazionali. Raffaele Calace è considerato la figura più influente
del mandolino moderno grazie alla sua vasta produzione compositiva,
alla sua attività imprenditoriale nella costruzione di strumenti e alla sua
carriera concertistica che ha permesso la diffusione del mandolino in
tutto il mondo, in particolare in Giappone. Il Concerto N°2 in La Minore
Op. 144 è il secondo dei tre concerti che Calace compose in vita. In
questo concerto si possono percepire quelle che sono le influenze
dei compositori romantici suonati dai mandolinisti di quell’epoca: De
Bèriot, Vieuxtemps, Saint-Saëns. Altro ambasciatore del mandolino
all’estero fu il romano Silvio Ranieri che trasferitosi a Bruxelles fonda
una delle orchestre a plettro più importanti del suo tempo, la Section
Mandoliniste De La Grande Harmonie De Bruxelles, diffondendo
la musica per mandolino in tutto il nord Europa. Il frontespizio del
Concerto in Re Maggiore reca la dedica al leggendario mandolinista
Ernesto Rocco, universalmente riconosciuto dai colleghi e dalla
critica come uno dei più grandi virtuosi di mandolino del tempo. In tre
movimenti, Allegro maestoso – Romanza – Allegro giocoso, il concerto
rispecchia quelli che sono i canoni dei concerti solistici romantici. I
temi, l’armonia e l’uso del solo richiamano fortemente i concerti per
violino di Tchaikovsky e Brahms, dimostrando così come Ranieri fosse
profondamente immerso nella musica del suo tempo e possedesse
una straordinaria conoscenza compositiva. Un mistero che aleggia
intorno a questo Concerto è se esso sia stato effettivamente concepito
per mandolino e orchestra. Se infatti fino a questo momento non una
pagina di una partitura orchestrale è stata ritrovata la partitura sembra
essere una riduzione orchestrale. Tale sospetto viene alimentato da una
delle ultime battute del primo movimento dove sulle tre diverse voci del
pianoforte è scritto rispettivamente Bois, Cor, Alto.
30 novembre 2024
Eugenio Palumbo
Elogiato per le “mani virtuose” (La Voce di Carpi) e la “disarmante abilità
espressiva” (Radio Mozart), Eugenio Palumbo rappresenta il prototipo della nuova
generazione mandolinistica. Promotore del repertorio originale, ritiene che la
produzione di nuove opere sia fondamentale per la riscoperta del mandolino.
Ogni anno Palumbo collabora con compositori nella realizzazione di lavori solistici
e cameristici, impegno che si traduce in pubblicazioni e prime esecuzioni. La
stagione 2023/2024 lo vede protagonista nell’esecuzione dei Concerti per
mandolino di Vivaldi con i Virtuosi Italiani, tra cui un’esibizione nella Chiesa della
Pietà di Venezia, e dei Concerti per clavicembalo trascritti per mandolino di J.S.
Bach con l’Orchestra Bruno Maderna. In ambito cameristico Palumbo prosegue
le collaborazioni con il chitarrista Roberto Guarnieri, alternando il repertorio
storico a quello contemporaneo, e con l’arpista Anna Pilleroni, duo inedito nel
panorama concertistico internazionale. Ha fatto parte dell’Orchestra Cherubini
diretta da Riccardo Muti e ha lavorato per diverse produzioni operistiche tra
le quali il Don Giovanni di Mozart, presso il Teatro comunale Pavarotti-Freni di
Modena e il Teatro comunale di Carpi, e Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny
di Kurt Weill, presso il Teatro Regio di Parma e il Teatro Municipale “Romolo Valli”
di Reggio Emilia, con l’Orchestra “Arturo Toscanini”.
Valentina Gabrieli
Nata nel 2002 a Gardone VT (BS), Valentina Gabrieli ha studiato pianoforte e musica
da camera presso il Liceo Musicale Veronica Gambara sotto la guida dei maestri
Enrico Reali e Silvia Bertoletti vincendo nel 2021 il Premio Longhena come miglior
diplomata meritevole dell’anno. Attualmente frequenta il triennio al Conservatorio
Luca Marenzio di Brescia nella classe di pianoforte del M°Alberto Ranucci e si
perfeziona con il M°Sergio Marengoni presso la Fondazione Romanini. In Trio ha
frequentato l’Accademia di Alto Perfezionamento Walter Stauffer sotto la guida del
Quartetto di Cremona. Ha frequentato masterclasses e lezioni di pianoforte e musica
da camera con i maestri Pinuccia Giarmanà, Michael Barenboim, Mischa Maisky,
Gabriela Montero, Mark Messenger, Vincenzo Balzani, Emanuele Arciuli, Roberto
Prosseda, Francesco Libetta, Orazio Sciortino, Gherardo Chimini, Andrea Carcano,
Stefano Cerrato, Simone Gramaglia, Michele Campanella, Yuri Bogdanov, Davide
Alogna, Andrea Scacchi, Cristiano Rossi, Riccardo Malfatto, Alberto Martini e con il
Trio Debussy (Accademia di Musica di Pinerolo). Suona in duo con il violoncellista
Emanuele Rigamonti e con il violinista Leonardo Priori. Inoltre, approfondisce
assiduamente il repertorio operistico in qualità di pianista accompagnatrice e quello
della liederistica sotto la guida del M° Damiano Carissoni.