
Il Libano si sta adoperando per raggiungere un cessate il fuoco con Israele, ha dichiarato il Primo Ministro Najib Mikati in un’intervista alla televisione Al Jadeed, esprimendo ottimismo per una possibile svolta nella crisi. “La situazione potrebbe cambiare in meglio presto grazie agli sforzi dei mediatori”, ha dichiarato Mikati, aggiungendo che il governo libanese è impegnato nel proteggere i civili e fermare l’aggressione israeliana. “Speriamo di raggiungere un accordo di cessate il fuoco nelle prossime ore o giorni”.
Il primo ministro ha anche rivelato di aver avuto una conversazione con Amos Hochstein, coordinatore presidenziale speciale degli Stati Uniti per le infrastrutture globali e la sicurezza energetica, attualmente in viaggio verso Israele. Hochstein avrebbe indicato che un esito positivo delle trattative potrebbe essere raggiunto entro il 5 novembre.
L’importanza della Risoluzione ONU 1701
Mikati ha inoltre sottolineato il ruolo cruciale della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che rappresenta per il Libano la via verso una stabilità duratura nel sud del Paese. La risoluzione, approvata nel 2006 per mettere fine al conflitto tra Hezbollah e Israele, prevede il disarmo delle milizie e il ritiro delle forze israeliane, permettendo all’esercito libanese di riprendere il controllo del confine meridionale. “Insistiamo affinché l’esercito libanese prenda il controllo dei distretti meridionali immediatamente dopo il ritiro delle forze israeliane”, ha dichiarato Mikati.
Diplomazia in azione
Gli sforzi diplomatici si intensificano quindi per garantire una cessazione del fuoco e una soluzione pacifica al conflitto che ha messo a dura prova la stabilità della regione. Hochstein, figura centrale nei recenti colloqui energetici tra Libano e Israele, si è inserito ancora una volta nel ruolo di mediatore. La speranza è che i progressi diplomatici attuali portino non solo a una tregua immediata, ma anche a una più solida stabilità a lungo termine per il Libano.