
(AGENPARL) – mer 09 ottobre 2024 S O P R I N T E N D E N Z A S P E C I A L E D I R O M A A R C H E O LO G I A B E L L E A R T I PA E S AG G I O
C R E P U S CO LO
D E G L I
D E I
PAG A N I
I SEGRETI DEL SANTUARIO SIRIACO DEL GIANICOLO
Il Santuario Siriaco del Gianicolo, posto alle falde di Villa Sciarra, è stato scoperto
casualmente nel 1906: da allora numerose campagne di scavo si sono susseguite per
comprendere la funzione di questo luogo pieno di fascino e la cui storia affonda nelle origini della
città arrivando fino alla tarda età imperiale.
Una iscrizione, tra le numerose ritrovate, evoca la ninfa Furrina e ha permesso di identificare nei
pressi di villa Sciarra il Lucus Furrinæ, l’antico bosco e la fonte sacri a Furrina, una delle divinità più
antiche dell’Urbs (una piccola sorgente è ancora attiva nel complesso), ma anche il luogo dove,
secondo le fonti antiche, Caio Gracco si diede la morte nel 121 avanti Cristo.
Gli scavi hanno individuato almeno tre fasi costruttive, a partire dal I secolo dopo Cristo con
condotte e piscine o vasche connesse con la fonte. Una seconda fase (II-III sec. dopo Cristo) ha
restituito apprestamenti idraulici, di drenaggio e ambienti pavimentati a mosaico.
Le strutture attualmente visibili appartengono a una terza fase databile al IV secolo: un complesso
orientato in senso est-ovest, composto da una sala absidata, fiancheggiata da due ali laterali, una
corte centrale, una costruzione di forma poligonale, absidata a sua volta, inquadrata da due stanze
pentagonali.
È in particolare questa ultima fase e i numerosi ritrovamenti che hanno dato origine a diverse
interpretazioni dell’edificio, tra cui quella che si trattasse di un santuario siriaco, da cui poi il nome
del luogo, ipotesi inizialmente suffragata da una iscrizione.
Tuttavia, pur senza escludere un culto siriaco in una fase precedente, gli scavi e gli studi degli
ultimi venticinque anni hanno avanzato una diversa spiegazione, oggi la più accreditata, che vede
nel complesso del IV secolo un luogo di culto pagano, la cui particolarità è l’essere posto
all’interno di una abitazione privata.
Il ritrovamento di una figura in bronzo avvolta nelle spire di un serpente, scoperta accanto a delle
uova e altri oggetti rituali e identificabile con Osiride o Attis – oggi esposta al Museo Nazionale
Romano –, oltre alle statue di Dioniso in marmo e di un faraone in basalto nero, dimostrerebbero
la dedica del luogo ai culti egizi degli inferi e della fertilità.
La particolarità del complesso va ricercata anche nel fatto che l’edificio non si presenta come un
tempio pagano: la struttura absidata di una parte dell’edificio e la stanza poligonale nella parte
orientale assomigliano alle architetture delle domus tardo imperiali.
S O P R I N T E N D E N Z A
S P E C I A L E
R O M A
A R C H E O L O G I A
B E L L E
A R T I
P A E S A G G I O
Con l’editto di Tessalonica del 380, Teodosio fece del Cristianesimo la religione unica e
obbligatoria dell’impero, proibendo ogni altra forma di culto. Il complesso sarebbe una porzione
di una villa suburbana, testimonianza del tramonto del paganesimo, quando i suoi culti vennero
emarginati e costretti all’interno di abitazioni private.
Che sia uno degli ultimi templi pagani mai costruiti a Roma, chiuso e sigillato dai suoi adepti così
bene da rimanere nascosto fino ai moderni scavi archeologici, è una ipotesi possibile, ma tanto
suggestiva quanto difficile da provarsi.
Si tratta comunque di una importante testimonianza della presenza di influssi culturali provenienti
dalle provincie orientali, in un luogo dal carattere commerciale e produttivo lungo la riva destra
del Tevere, direttamente connesso agli scali fluviali.
(ottobre 2024)