(AGENPARL) – mar 03 settembre 2024 FEDERAZIONE ITALIANA TIRO CON L’ARCO
GIOCHI PARALIMPICI PARIGI 2024
ELISABETTA MIJNO VINCE IL BRONZO NEL RICURVO
E’ IL QUARTO PODIO CONSECUTIVO ALLE PARALIMPIADI
*La spedizione azzurra ai Giochi Paralimpici di Parigi si arricchisce di
una nuova medaglia: è ancora di bronzo, come quella ottenuta da Daila
Dameno e Paolo Tonon nel W1 mixed team. E arriva dal Ricurvo Open
femminile. Ma soprattutto, da lei: Elisabetta Mijno. Un monumento vivente
del tiro con l’arco. Una campionessa che, nella quotidianità, veste i panni
di medico chirurgo al CTO di Torino. E che, non appena ha un minuto di
tempo tra un turno e l’altro, raggiunge il campo e si posiziona sulla linea
di tiro per coltivare un talento assoluto, impastato di impegno, sacrificio
e passione. E il risultato è sotto gli occhi di chiunque: quarto podio
paralimpico consecutivo, dopo due secondi posti (Londra 2012
nell’individuale, e Tokyo 2021 a squadre miste con Stefano Travisani) e un
terzo a Rio 2016 (sempre a squadre miste ma con Roberto Airoldi). La storia
si compie un’altra volta. E ha i contorni della leggenda. Elisabetta vince
il terzo posto battendo l’atleta della Mongolia Selengee Dembler per 6-2
ottenuto in rimonta, dopo che aveva vinto con due netti 6-0 agli ottavi
contro Jennings (Aus) e ai quarti con Olszewska (Pol), per poi ritrovarsi a
perdere incredibilmente la semifinale all’ultima freccia con la cinese Wu
Yang 4-6, nonostante sommando i punti ottenuti sul bersaglio l’azzurra
avrebbe vinto 134-131 con sette 10 contro i due 10 dell’asiatica. Wu Yang è
stata poi superata nella finalissima dalla compagna di nazionale Wu
Chunyan, che si impone per 7-1.*
*Domani ci sarà ancora l’Italia all’Esplanade des Invalides, con Stefano
Travisani impegnato nel Ricurvo Open maschile ai 16esimi con il
giapponese **Tomohiro
Ueyama alle ore 10:42. Mentre Elisabetta Mijno tornerà in campo dopodomani
insieme a Travisani per le sfide a squadre miste che chiuderanno il
programma arcieristico. *
*LA CRONACA DELLA GIORNATAFLORENO ELIMINATA – *Nulla da fare per Veronica
Floreno. L’atleta di Erice non trova il “feeling” con il bersaglio ed è
costretta ad arrendersi alla portacolori della Mongolia: Oyun-Erdene
Buyanjargal, capace di imporsi con un secco 6-0. Nel primo atto, la
siciliana infila due frecce nel giallo (9 e 10), ma paga a caro prezzo uno
“zero” che lascerà delle scorie pure nei set successivi: 19-22, 15-21,
21-27. E Veronica è costretta a salutare Parigi al primo turno.
*LE DICHIARAZIONI – *“Non sono riuscita a gestire la forte emozione – è il
commento di Floreno, affidato alla Rai – E, per questo, ho sbagliato
parecchie frecce. Lo “zero”? Non mi ha condizionato particolarmente, anche
perché poi ho centrato un 10. A condizionarmi, semmai, è stata la
tensione”. Veronica è tornata a esibirsi sul palcoscenico paralimpico, otto
anni dopo l’edizione di Rio de Janeiro: “Ora continuerò a fare il tifo per
i miei compagni di squadra”.
*OTTAVI: MIJNO AVANZA -* Per quanto riguarda Elisabetta Mijno, c’è da
affrontare subito un’avversaria in grado di vincere l’argento ai Giochi di
Rio. Sì, ma nella paracanoa. È l’australiana Amanda Jennings: una sportiva
esperta e a tutto tondo. L’azzurra, però, è granitica nelle sue certezze:
completa il primo set con 29 punti a tabellone (su 30, contro i 24 di
Jennings), centra altri due 10 nel secondo, chiuso 28-26. E respinge
l’ultimo tentativo di rimonta dell’australiana: 25-24 nel terzo set. E 6-0
impacchettato.
*DOMINIO NEI QUARTI – *Nella sfida relativa ai quarti di finale, è il turno
della polacca Milena Olszewska, numero 3 della classifica mondiale e bronzo
a Londra 2012 e Rio 2016: sulla carta, un confronto durissimo. Sul campo,
invece, non c’è storia. Elisabetta domina: all’interno della sua metaforica
bolla, non c’è spazio per niente e nessuno. Si decolla con un doppio 9 e un
8, che valgono il 26-21 del set di partenza. E si prosegue sulla stessa
falsariga. Anzi, l’azzurra eleva ulteriormente la qualità di gara e centra
pure un 10. Prende forma il 27-23 e, di riflesso, il 4-0. Con la spalle al
muro, la polacca rimane agganciata all’azzurra nei primi due tiri del terzo
atto, ma incappa in un 6 che si rivelerà fatale. La piemontese ne
approfitta e completa l’opera a modo suo: con un 10.
*BEFFA IN SEMIFINALE -* La strada è spianata per la semifinale, al cospetto
della cinese Wu Yang. E le due atlete si presentano al faccia a faccia con
un percorso immacolato: 12 set all’attivo, nessuno al passivo. Pur essendo
all’esordio ai Giochi paralimpici, Wu è in vetta al ranking. E la spunterà
per una questione di millimetri: 6-4. Un vero peccato, anche perché Mijno
ha un approccio impeccabile: doppio 10, oltre a un 9, e la prima frazione
(29-24) è in cassaforte. Ma la cinese non è numero uno al mondo per grazia
ricevuta. E riporta subito il match sui binari dell’equilibrio: 28-25,
complice un 6 di Mijno. Wu entra in fiducia e completa la rimonta in un
terzo set a lungo in bilico: 27-26 per l’arciera orientale e 4-2.
Elisabetta, però, non arretra. Mantiene i nervi saldi. E, da fuoriclasse
quale è, realizza due 10 e un 9 nel quarto set. “Perfect score” sfiorato
(29 punti su 30, contro i 26 della cinese) ed è di nuovo parità: 4-4. Tutto
si decide nel quinto capitolo di una sfida da romanzo. Peccato che manchi
il lieto fine. Perché Mijno scivola in un 7, a cui aggiunge il solito
centro del bersaglio e un 8, mentre Wu, all’ultimissima freccia, trova il 9
di riga che farà la differenza. Dettagli, inezie. Le Paralimpiadi sono
così: meravigliose e imprevedibili, a volte crudeli. Soprattutto se si
considera che, con il sistema cumulativo di punti, avrebbe avuto la meglio
l’azzurra 134-131.
*ANCORA SUL PODIO -* Ma c’è ancora una medaglia da conquistare: di bronzo.
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