Nel contesto dei Giochi di Parigi 2024, il Sottosegretario di Stato all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica, Claudio Barbaro, ci offre una visione chiara e dettagliata sulle sfide e le opportunità che l’Italia sta affrontando nel terreno della sostenibilità in campo sportivo. Durante questa intervista, Barbaro esplora il ruolo fondamentale del CONI nella preparazione olimpica e il supporto strategico offerto dal governo, evidenziando la necessità di una profonda rivoluzione culturale nello sport italiano. Inoltre, si discute l’importanza di garantire visibilità e supporto anche alle discipline sportive meno popolari, e di come la sostenibilità ambientale stia diventando un pilastro imprescindibile nella gestione dei grandi eventi sportivi. Il Sottosegretario Barbaro delinea una visione che non solo punta al successo olimpico, ma anche a promuovere uno stile di vita attivo e rispettoso dell’ambiente, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030.
Domanda. Qual è il ruolo specifico del CONI e del governo italiano nella preparazione olimpica? In che modo la collaborazione tra questi due enti può essere ottimizzata?
Sottosegretario Claudio Barbaro. Il governo non ha ruolo ‘diretto’ nella preparazione olimpica: questa, è demandata soltanto al CONI che ha funzione specifica e la assolve nel modo adeguato e con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti considerando anche i traguardi degli ultimi Giochi.
Tuttavia, i risultati non riflettono una cultura sportiva radicata. Come ho sottolineato in diverse occasioni, secondo i dati dell’OMS, l’Italia si colloca al 4° posto tra i Paesi OCSE per quanto riguarda il basso livello di attività fisica tra gli adulti, con un tasso di sedentarietà del 44,8%, che raggiunge il 94% tra i bambini. Con 131,1 impianti sportivi ogni 100.000 abitanti, l’Italia si posiziona anche all’ultimo posto tra i Paesi dell’Unione Europea per quanto riguarda le infrastrutture sportive. Inoltre, è preoccupante il dato relativo alle palestre scolastiche, presenti solo nel 40,8% delle scuole, molte delle quali poco efficienti e scarsamente attrezzate, con un evidente divario tra le scuole del Nord e del Sud del Paese.
La preparazione olimpica, i Giochi, i risultati sono solo il collo della bottiglia. Tanto è il lavoro da fare che deve rappresentare una rivoluzione culturale”.
Domanda. Come si può garantire che anche le discipline sportive meno popolari ricevano il giusto supporto e visibilità in vista delle Olimpiadi?
Sottosegretario Claudio Barbaro. Garantire il giusto supporto e visibilità a tutte le discipline sportive, anche a quelle meno popolari, in vista delle Olimpiadi è una sfida complessa ma fondamentale per promuovere lo sport a 360 gradi e valorizzare l’eccellenza in ogni sua forma.
Innanzitutto, per garantire una maggiore visibilità alle discipline sportive meno popolari, è fondamentale una strategia di comunicazione multiforme e coinvolgente. Bisogna raccontare storie appassionanti, sfruttare al massimo le potenzialità dei social media, organizzare eventi “immersivi” e creare partnership con influencer e aziende. In questo modo, si può generare un interesse genuino nel pubblico, favorendo la crescita di questi sport e la loro valorizzazione all’interno del panorama sportivo nazionale e internazionale. E’ necessario un mix di emozioni, informazioni e interattività per far sì che le discipline meno conosciute conquistino il cuore del pubblico e ottengano il riconoscimento che meritano.
Per garantire un futuro più brillante alle discipline sportive meno popolari, è necessario poi un impegno congiunto di istituzioni, federazioni sportive, Enti di promozione sportiva, scuole, famiglie e aziende. Solo attraverso un approccio integrato e a lungo termine sarà possibile valorizzare tutte le forme di sport e promuovere uno stile di vita attivo e sano. Le istituzioni potrebbero lavorare su finanziamenti mirati (stanziando fondi specifici per promuovere la pratica e la diffusione di queste discipline, sostenendo la formazione degli allenatori, l’organizzazione di eventi e l’acquisto di attrezzature), stimolare la collaborazione tra gli organismi sportivi (per definire strategie comuni di sviluppo e promozione delle discipline meno popolari), promuovere l’educazione fisica integrando le discipline meno conosciute nei programmi scolastici.
Un primo passo concreto potrebbe essere, a breve scadenza, l’inclusione di eventi dimostrativi delle discipline meno popolari nei grandi eventi sportivi internazionali, offrendo così una vetrina adeguata a questi sport, atta a valorizzare la storia e la tradizione delle discipline meno popolari, sottolineando anche il loro contributo allo sviluppo dello sport.
Domanda. Quali risultati si sarebbe aspettato dalle Olimpiadi di Parigi 2024?
Sottosegretario Claudio Barbaro. Il risultato ottenuto dai nostri atleti e atlete è stato ottimo. Da appassionato di sport mi sarebbe piaciuto vedere qualche quarto posto trasformato in una medaglia, cosa che tanti atleti avrebbero meritato. Ma questo è lo sport, si vince e si perde per un centesimo o un centimetro in più o in meno.
Domanda. Qual è il messaggio che vorresti trasmettere agli sportivi e ai tifosi italiani in vista delle prossime Olimpiadi?
Sottosegretario Claudio Barbaro. Le prossime Olimpiadi saranno quelle invernali che ospiteremo in casa, a Milano e Cortina. Agli azzurri auguro di onorare la maglia azzurra mentre agli italiani dico di riempire le sedi di gara a fare il tifo per i nostri atleti e per lo sport in generale. Poi saranno Giochi all’insegna della sostenibilità ambientale, quindi mi auguro che possano dare una forte accelerazione a quel processo di trasformazione che ha avviato il nuovo Governo su questo tema.
In questa direzione, il Ministero dell’Ambiente e della Sostenibilità ambientale, di cui lei è Sottosegretario con delega allo sport, ha avviato un percorso con il CONI per la sostenibilità nel mondo dello sport…
Abbiamo firmato un protocollo d’intesa con il CONI sulla sostenibilità ambientale. Lo sport è l’unico comparto che intercetta tutti e 17 i goal dell’Agenda 2030, per questo stiamo puntando a siglare accordi con la governance dello sport italiano per raggiungere traguardi importanti sulla sostenibilità ambientale. Il Protocollo che abbiamo firmato con il CONI, si divide in varie linee direttrici; la formazione, fondamentale per iniziare a costruire la figura professionale del manager della sostenibilità degli eventi sportivi; la promozione dello sport, di base e per tutti, con eventi formativi ed eventi sportivi pilota; infine, la parte più corposa dell’accordo ha visto e vedrà una serie di eventi pilota di carattere nazionale e internazionale che, rappresenteranno delle buone pratiche per eventi sportivi sostenibili. Laboratori che porteranno a interventi normativi specifici sulla materia.
Anche per gli Europei, i Giochi Olimpici e quelli Paralimpici il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha avuto un forte coinvolgimento.
Domanda. Sono, a tal proposito, in corso i Giochi Paralimpici…
Sottosegretario Claudio Barbaro. Prosegue l’iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, iniziata con i Giochi Olimpici, a sostegno della sostenibilità ambientale. Con l’intesa tra MASE e CIP, infatti, anche gli atleti paralimpici saranno protagonisti di iniziative che contribuiranno a promuovere comportamenti attenti alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente.
Un progetto che prenderà il via con i Giochi Paralimpici e proseguirà con iniziative che, nei prossimi mesi, vedranno protagonisti le atlete e gli atleti paralimpici. Dopo i Giochi, ad esempio, ciascun medagliato paralimpico riceverà la nomina di ambasciatore dell’ambiente e un albero da piantare nella sua città nativa che porterà il suo nome e la data della medaglia vinta così come avvenuto con i colleghi olimpici.
Questa iniziativa, per la quale voglio ringraziare il Presidente Pancalli, rappresenta un altro tassello nel mosaico che il MASE sta costruendo nel quadro dei processi di educazione ambientale e di sostenibilità nel mondo dello sport.
Saremo presto a Parigi, dal 5 settembre.