
(AGENPARL) – mer 15 maggio 2024 COMUNICAZIONE, MEDIA E TURISMO
Il 75% dei viaggiatori italiani (circa 25 milioni) ha svolto nell’ultimo anno almeno un viaggio o una vacanza motivata da esperienze non convenzionali. La ricerca indaga gli stili, le pratiche e le destinazioni di queste tipologie di turismo lungo cinque aree in cui tali esperienze si orientano (cultura, sport, natura, enogastronomia, spiritualità).
Le forme di viaggio esperienziali e non convenzionali rappresentano uno degli aspetti intorno a cui si sta ridefinendo l’attività turistica, anche attraverso un legame con quegli aspetti di prossimità, di scoperta di luoghi meno noti e frequentati e di attenzione alla sostenibilità che si sono imposti a partire dall’emergenza pandemica.
Il turismo esperienziale è determinante nel generare i flussi turistici, intesi come numero di persone e presenze: i viaggi non convenzionali comportano in media uno spostamento di circa 350 km e una spesa media pari a oltre 850 euro e più del 60% di queste esperienze avviene al di fuori del periodo estivo.
Il profilo tracciato è quello di un viaggiatore “multiplo” e multidimensionale che combina almeno 3,5 esperienze diverse l’anno, replica più volte questi viaggi ed è mosso da almeno tre motivazioni differenti, dal “rigenerarsi” alla scoperta di luoghi ed esperienze mai sperimentati alla possibilità di socializzare con gli altri.
L’Italia è un Paese che offre molteplici opportunità di praticare un turismo legato ad attività non convenzionali: da Nord a Sud, i territori si caratterizzano per una vasta offerta, ciascuno con proprie peculiarità e caratteristiche. L’Italia meridionale è l’area più frequentata (41%), con una prevalenza per i viaggi “spirituali”; il Nord Italia si caratterizza invece per la scelta delle attività sportive non convenzionali.
Sport non convenzionali
Slow/Green/Wellness
Enogastronomia
Spiritualità
00Cultura, arte e spettacoli
Sport non convenzionali
Slow/Green/Wellness
Enogastronomia
Spiritualità
Lo sviluppo del turismo esperienziale non convenzionale è una necessità strategica e indifferibile: la ripresa dei flussi turistici in seguito all’uscita dall’emergenza pandemica dimostra che questo modello è funzionale a superare il fenomeno dell’overtourism che impedisce lo sviluppo economico organico del settore. È sempre più necessario offrire un modello di sviluppo turistico meno convenzionale e meno stagionale, capace di combinare servizi alle intersezioni di cinque aree del turismo esperienziale in un’ottica di intermodalità.