[lid] Sanificazione e Disinfestazione: un marchio di qualità per il Made in Italy
A PestMed 2024 sinergia e fiducia con la filiera agroalimentare
· L’evento a BolognaFiere ha acceso i riflettori sulla “filiera invisibile” garante di un settore, quello agroalimentare, che esporta prodotti italiani nel mondo per circa 63 miliardi di euro
· “Il problema è che non abbiamo ancora un riconoscimento giuridico”, ricorda Marco Benedetti, presidente Anid a Paolo De Castro, europarlamentare Commissione Agricoltura
· Standard internazionali, diritto a un’alimentazione sicura e sostenibilità ambientale i temi al centro del convegno su “Ristorazione collettiva, industria alimentare e sanificazione”
Si è conclusa con un pieno di affluenza di pubblico la seconda edizione di PestMed, la fiera-evento biennale per i professionisti della disinfestazione e sanificazione a BolognaFiere. “All’incremento del 30% degli espositori stranieri ha fatto eco un aumento del 40% di visitatori, tra buyer esteri, operatori del settore e non solo. Si tratta di una rassegna dalla forte impronta mediterranea e dal richiamo internazionale– afferma Claudio Vercellone, Ceo di Avenue Media – Siamo molto soddisfatti di questa seconda edizione che conferma l’attenzione delle aziende del mondo della Sanificazione e Disinfestazione verso i prodotti e le tecnologie più avanzate, costantemente in linea con i dettami relativi al rispetto dell’ambiente”.
Un’edizione storica, in quanto PestMed 2024 è stata la prima fiera dedicata al Pest Management in grado di ospitare i più qualificati rappresentanti dell’intera filiera dell’industria alimentare e della grande ristorazione. Riuniti tra i padiglioni dell’hub espositivo felsineo per conoscere l’innovativa offerta del settore, gli operatori, i rappresentanti istituzionali e di categoria hanno contribuito alla tre-giorni di convegni, workshop ed eventi con un apporto di expertise, interventi e case history tipici di questa catena del valore, punta d’eccellenza del “Made in Italy”.
Lo dimostra il convegno dedicato a “Ristorazione collettiva, industria alimentare e sanificazione. I protagonisti del sistema agroalimentare per la tutela di operatori e consumatori”, che venerdì ha visto gli interventi di Paolo De Castro, membro del Parlamento europeo, commissione per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale AGRI; Massimo Piacenti, presidente Associazione nazionale delle imprese di ristorazione (Anir); Cristiano Laurenza, segretario generale dell’Unione italiana pastai e consigliere di Unione italiana food; Luigi Scordamaglia, Ad Filiera Italia; Marco Benedetti, presidente dell’Associazione nazionale delle imprese di disinfestazione (Anid) che ha promosso l’evento organizzato da Avenue media.
“Questo contesto è un riconoscimento da parte di tutta una filiera degli sforzi messi in campo da Anid: le presenze istituzionali mostrano che finalmente qualcuno si accorge di questa ‘filiera invisibile’ che quotidianamente svolge ruoli importanti, quando parliamo di salute e tutela degli alimenti e che ogni giorno lavora con professionalità tra direttive europee e sistemi alternativi sostenibili – spiega Marco Benedetti, presidente Anid -. La sanificazione alimentare è sempre esistita ed è salita agli onori delle cronache per effetto della pandemia, ma il cliente finale non percepiva il pericolo di avere personale non qualificato che irrorava sostanze con sistemi non autorizzati. Il nostro primo compito è stato segnalare all’opinione pubblica che esiste una professionalità e un’associazione di categoria: il problema è che non abbiamo ancora un riconoscimento giuridico – conclude Benedetti rivlgendosi a De Castro –. Siamo qui per fare massa critica, generare unità di intenti e forza comune, come realtà garante di una filiera che produce miliardi di export. Siamo consapevoli del passaggio epocale che la nostra categoria compie, se tutta la filiera agroalimentare è seduta con noi a un tavolo, non solo a livello di crescita professionale ma anche dal punto di vista del riconoscimento”.
“Un grazie va dato a tutti gli operatori, straordinari i padiglioni che dimostrano l’impegno non soltanto in quella che chiamiamo tutti i giorni ‘la grande forza straordinaria delle eccellenze agroalimentari italiane’. Così è perché abbiamo superato ormai quasi 62/63 miliardi di export quindi diventa di fatto il secondo comparto manifatturiero in Italia, primo in Europa – è la premessa di Paolo De Castro, commissione Agricoltura del Parlamento europeo -. Abbiamo molto chiaro il valore dell’attenzione che il consumatore pone nell’agroalimentare italiano, non ci possiamo permettere che un settore con tale visibilità e amore da parte di tutti i consumatori del mondo, non sia accompagnato da investimenti fondamentali nella sanificazione di tutto il processo produttivo fino ad arrivare alla ristorazione collettiva e al punto vendita finale. PestMed è l’occasione per fare il punto su questi grandi protagonisti che operano nel rispetto degli standard europei non facili, tra requisiti di sostenibilità e innovazione. La sfida oggi è quella di coniugare questa eccellenza alimentare con una garanzia sempre più certificata lì dove è possibile, perché il consumatore deve non solo fidarsi ma deve essere sicuro che la nostra eccellenza agroalimentare non lasci alcun rischio al consumatore finale”.
“La ristorazione collettiva è molto interessata al tema della sicurezza alimentare, che riguarda tutti i cittadini con una dimensione sovranazionale. Produciamo e distribuiamo un miliardo di pasti all’anno, acquistiamo quasi 3 miliardi di derrate alimentari ma cambiamenti climatici e geopolitici, hanno modificato la filiera e dobbiamo riequilibrare la catena del valore – spiega Massimo Piacenti, presidente Anir -. La sicurezza alimentare va garantita lungo tutta la filiera, cioè dal campo alla tavola e in mezzo tutta la distribuzione, che è un passaggio molto importante. Un settore come il nostro, che produce la gran parte dei pasti per soggetti fragili, studenti, bambini e bambine, malati, anziani nelle RSA, ha una grandissima responsabilità perché non forniamo un pasto soltanto perché è giusto alimentarsi ma perché alimentarsi bene significa garantire la salute e il benessere delle persone. È un grande diritto che va garantito ai cittadini ma può essere anche un grande risparmio per lo Stato nelle spese sanitarie, perché uno stile di vita non corretto determina la nascita di tante patologie”.
“Finalmente abbiamo acceso i riflettori sul pest management, un aspetto fondamentale: se oggi siamo in grado di fare 64 miliardi di export di agroalimentare e di mostrare la ristorazione italiana all’estero come uno stile di vita, lo dobbiamo al fatto che questi prodotti sono innanzitutto sicuri – spiega Luigi Scordamaglia, ad Filiera Italia -. I numeri a livello europeo dimostrano come i livelli di contaminazione, di allerta alimentare dei prodotti italiani sono i migliori. La sanificazione e gli strumenti di sanificazione diventano sempre più centrali anche nel tema della sostenibilità del sistema agroalimentare italiano, per il basso impatto ambientale. L’Italia non può che essere aperta al commercio internazionale, che deve essere basato su regole di reciprocità a cominciare dalle regole di produzione e della stessa sanificazione ma, ad esempio, su un prodotto c’è molto spesso difformità di regolamenti autorizzativi che non sono corretti. Il dialogo sulle procedure di sanificazione è importante a livello internazionale: un valore aggiunto di questo evento è la presenza internazionale e la condivisione di standard è fondamentale nella sanificazione, come stiamo facendo in questi tre giorni”.
“A PestMed si crea una vera sinergia, un presupposto per capirsi meglio in un sistema nazionale ed internazionale sempre più integrati – afferma Cristiano Laurenza, segretario generale dell’Unione italiana pastai e consigliere di Unione italiana food -. Siamo l’associazione di categoria più grande d’Europa sul food: 56 miliardi di euro di cui 18 vanno all’export (un terzo di tutto l’agroalimentare italiano). Questo ci rende orgogliosi ma ci dà anche molta responsabilità, rappresentando gran parte dei prodotti a scaffale e la quintessenza del Made in Italy, di cui portiamo i valori. La sicurezza alimentare dei prodotti immessi sul mercato per noi è da sempre un mantra, un prerequisito. Il regolamento 178/2002 ha segnato una nuova era in questa direzione. Abbiamo tanti manuali Haccp per quanti sono i settori merceologici che rappresentiamo; abbiamo lavorato in maniera fitta e costante con il ministero della Salute, per assicurare al consumatore finale un prodotto sano e sicuro. Sanificazione e disinfestazione hanno sempre rappresentato una priorità, ma non è così scontato che i prodotti di oggi siano di gran lunga più sicuri di un tempo. Si dice che un tempo si mangiava in maniera genuina e sana ma è esattamente il contrario, anche per il supporto che l’industria della sanificazione ci da e per le funzioni e innovazioni tecnologiche che ha saputo portare sul campo”.