
(AGENPARL) – gio 16 novembre 2023 Gentili Colleghi
vi trasmetto nota stampa Uil di Taranto sul rendiconto sociale provinciale
2022 di INPS di Taranto.
In allegato una foto del momento.
Grazie per l’attenzione.
Buon lavoro
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La UIL ha raccolto molto positivamente, partecipando la presentazione del
Rendiconto sociale provinciale 2022 di INPS di Taranto. Presenti
all’evento, Gianfranco Violino in rappresentanza dell’ ITAL/UIL Taranto,
Roberto Basile membro del Comitato provinciale INPS e Pietro Pallini
Coordinatore provinciale UIL Taranto.
Sulle evidenze del dettaglio rappresentato nel rapporto, non possiamo che
riconoscere l’elevata professionalità nello svolgimento dell’enorme mole di
lavoro che l’ente svolge giornalmente nell’obiettivo di protezione sociale
e welfare, obiettivi del tutto comuni con le attività dei servizi che la
UIL offre alle persone in primis con le strutture ITAL/UIL presenti sul
territorio ma anche con il CAF/UIL messi in interscambio con l’ente anche
attraverso la nuova piattaforma “COMBIPAT” che ha portato da 675 a 14.936
le comunicazioni tra Ente e strutture di Patronato.
I dati del Rapporto raccolti stamane, tuttavia, ci consegnano una realtà
del territorio che resta per la UIL “sorvegliato speciale”, con una
situazione che permane molto complessa sul piano dell’occupazione 38.4%. Il
dato piú basso rispetto alla media in Puglia del 42.6% e del Paese che si
attesta al 52.2%.
Molto significativo e degno di riflessione e, soprattutto azione, il dato
che riviene dalle ore di cassa integrazione straordinaria (CIGS) sul
territorio. Si dettaglia nel report che sul totale delle 19.305 posizioni
regionali aperte, la mole di 11.208 sono quelle lavorate a Taranto (58.6%).
Non va meglio per il dato relativo alla cassa integrazione ordinaria (CIGO)
che da sola rappresenta il 38.67% rispetto al dato regionale.
Allarmante il contesto socio demografico, con una dilagante detanalitá 6
volte maggiore rispetto a quella relativa al 2011. Oltre, la presenza di un
ulteriore indicatore, che la UIL definisce inquietante, quello relativo
alla rilevazione degli ultra sessantacinquenni che vivono a Taranto e che
sono pari al doppio della popolazione da 0 a 14 anni.
Altro dato di rilievo, quello del flusso migratorio che è più che
raddoppiato tra emigrati ed immigrati. Ció é un segnale che diviene sempre
più dilagante il fenomeno dei giovani che lasciano il nostro territorio per
trasferirsi altrove, il più delle volte in maniera irreversibile, causa tra
tante, anche i bassi salari.
Spicca anche un dato relativo al peggioramento delle pensioni sulla misura
in quota 100 relative al nostro territorio che sono state nel 2022 n. 3039.
É andata peggio per quota 102, con solo n. 40 pensionamenti, mentre, per
quota 103, l’attuale peggioramento normativo che il Governo sta
introducendo, le stime della UIL sono del tutto in peggioramento attesa
anche la penalizzazione economica prevista.
Tutto ciò non fa altro che fornire alle riflessioni, peraltro già operate
dalla UIL, ulteriori inconfutabili dettagli per insistere a contrastare le
misure insufficienti e penalizzanti che rivemgono dalla manovra di bilancio.
Mettendo per un attimo al margine la maldestra quanto sterile campagna di
denigrazione mediatica esercitata da parte di qualche ministro di questo
Governo e le determine tese a sminuire le azioni di mobilitazione e
protesta della UIL e della CGIL, il Governo rifletta piuttosto sulla
necessità di correggere questa manovra che si rivele nell’analisi a
beneficio di pochi e ad appannaggio di chi questo Paese lo tiene in piedi.
I dati della UIL, uniti a quelli acquisiti stamane, indicano che senza una
rapida inversione di tendenza da parte di chi Governa il Paese, c’é il
serio rischio che una manovra di bilancio in deficit per 16 miliardi.
cagioni riflessi pesantissimi in tutto il Paese, in particolare al Sud, in
particolare a Taranto.
Tutte queste riflessioni si uniscono alle ragioni per affermare
l’importanza dello sciopero di giorno 17 novembre con presidio davanti la
Prefettura a Taranto e lo sciopero di giorno 1 dicembre con mobilitazione
in Piazza Prefettura a Bari. Adesso Basta!