
[lid] “L’allevamento dei cavalli da corsa è sempre di più in sintonia con il nuovo concetto di agricoltura introdotto dall’Europa con la Pac 23/27. I nostri allevatori rispondono a pieno titolo agli ecoschemi della Pac. L’allevatore non è solamente un produttore ma è un soprattutto agricoltore in quanto è un tutore affidabile del territorio. Creiamo prati per il pascolo, piantumazioni di alberi, spazi rispettosi dell’ecosistema e adottando il SNQBA (Sistema di qualità nazionale per il benessere animale). Per questo, i tempi sono ormai maturi per riconoscere l’allevamento equino come attività agricola, accedere ai finanziamenti della Pac e all’elenco degli animali sovvenzionabili nei Psr regionali”. Lo ha detto questa mattina, il presidente dell’Anact (Associazione Nazionale Allevatori Cavallo Trotto) Roberto Toniatti Giacometti, durante i lavori del Tavolo tematico sull’Allevamento dei cavalli da corsa organizzato dal Masaf e alla presenza del Direttore generale dell’ Ippica del Ministero, Remo Chiodi. “L’Europa ci ha considerato come attività agevolabile e la Francia, non perdendo neanche un minuto, ha adottato l’Iva al 5.5% generando perdite di grandi fette al nostro mercato. Siamo convinti che Masaf e Mef faranno ogni sforzo per ridurre per calare l’IVA come la Francia magari al 4% per la vendita dei puledri e/o il 10% per le altre attività connesse. L’impegno messo in campo dal Sottosegretario La Pietra in questo primo anno dimostra la volontà del governo di rilanciare il nostro settore. Lo raccontano non solo i provvedimenti già presi come quello della Consulta nazionale istituita al Ministero, la nuova direzione generale dell’Ippica sotto la guida determinata e appassionata del Dott. Chiodi, la lotta al doping ma anche dalla grande attenzione alle proposte avanzate dal mondo dell’ippica durante i tanti momenti di confronti organizzati al Padiglione Masaf della
Fieracavalli, a Verona. C’è ancora tanto da fare ma siamo sulla strada giusta per non essere più precari ma per tornare protagonisti”, conclude.