
(AGENPARL) – mer 25 ottobre 2023 Movimento 5 Stelle – Lombardia – Ufficio stampa
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Salari. Di Marco (M5S) interroga Regione Lombardia sugli stipendi dei dipendenti impiegati negli appalti Regionali.
I dipendenti delle aziende aggiudicatarie di gare o di affidamenti indetti da Regione Lombardia nonché Enti, Aziende e Società partecipate (direttamente o indirettamente) dalla stessa, ricevono una retribuzione equa? Regione Lombardia è attenta a questi lavoratori e attraverso quali controlli?
Lo domanda a Regione il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Lombardia, Nicola Di Marco: «Ho depositato un’interrogazione per chiedere se ai dipendenti di queste aziende venga garantito uno stipendio non inferiore alla soglia di povertà o comunque non inferiore ai 9 euro l’ora. Ho chiesto anche di sapere quali controlli Regione Lombardia applichi al fine di scongiurare il rischio di lavoro povero o sottopagato.
Recentemente il caso dei lavoratori “Mondialpol” (appalto pubblico ma non regionale) pagati poco più di cinque euro lordi l’ora, è balzato alle cronache, suonando come un chiaro campanello d’allarme per tutta la politica.
Vi è anche in Lombardia una moltitudine di Aziende Enti e Società Regionali che garantiscono i propri servizi tramite il sistema degli appalti. In queste aziende opera personale esterno, spesso essenziale nello svolgimento di attività come ad esempio pulizie treni o nelle case popolari, mense degli ospedali, guardianie dei presidi, addetti manutenzione impianti. Ritengo indispensabile, a maggior ragione in considerazione di questo rapporto diretto con Regione Lombardia, conoscere i dati che riguardano questi lavoratori e mi aspetto che non ci sia alcun tipo di reticenza.
Al momento sappiamo solo che circa l’11,6% dei lavoratori lombardi sono classificabili come working poors, una recente sentenza della Corte di Cassazione hanno ribadito quello che il M5S sostiene da anni: serve una legge sul salario minimo, da aggiungere agli strumenti esistenti, per mettere fine al lavoro povero.
A livello nazionale, da trent’anni a questa parte, gli stipendi medi degli italiani scendono, mentre in Europa salgono. In più, da quando il centrodestra è al governo, bisogna fare i conti con gli aumenti senza precedenti (benzina, carrello della spesa, mutui, caro-energia). La maggioranza di centrodestra, a Roma come in Regione, si è dimostrata sorda alle nostre richieste di istituzione di salariale minimo, bocciandole. Ci aspettiamo però che Regione non possa rimanere sorda e cieca di fronti a possibili casi di lavoro sottopagato, all’interno di aziende che lavorano con lei e per lei».
Milano, 25 ottobre 2023
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