[lid] – Martedì la Commissione europea ha annunciato una serie di piattaforme di social media e altri siti Web di Big Tech che entro l’estate saranno soggetti a una moderazione dei contenuti più rigorosa che circonda il cosiddetto incitamento all’odio e la disinformazione.
In base al Digital Services Act (DSA) recentemente adottato dall’Unione Europea, che il blocco ha descritto come fornire “un livello senza precedenti di controllo pubblico” su Internet, la Commissione europea sottoporrà almeno 19 piattaforme online al suo livello più severo di censura entro agosto 25.
Annunciando la misura, il commissario europeo per il mercato interno Thierry Breton ha dichiarato : “Da grandi dimensioni derivano grandi responsabilità”, aggiungendo: “Non saranno in grado di agire come se fossero troppo grandi per preoccuparsene”.
Finora, la Commissione ha identificato Alibaba AliExpress, Amazon Store, Apple AppStore, Bing, Booking.com, Facebook, Google Play, Google Maps, Ricerca Google, Google Shopping, Instagram, LinkedIn, Pinterest, Snapchat, TikTok, Twitter, Wikipedia, YouTube e Zalando come coloro che necessitano di una “moderazione dei contenuti” più rigorosa.
Il Digital Services Act specifica che i siti Web o le piattaforme online con almeno 45 milioni di utenti all’interno dell’UE saranno sottoposti a un maggiore controllo normativo, con la premessa che detengono una responsabilità speciale per sorvegliare Internet e fornire “sicurezza” per la loro base di utenti, con la legislazione amplia notevolmente la capacità di Bruxelles di sorvegliare il cosiddetto “incitamento all’odio” e la “disinformazione”.
Coloro che non rispettano la legge sulla censura entro febbraio 2024 dovranno affrontare multe dall’UE fino al sei percento delle loro entrate globali, oltre a un potenziale divieto totale dall’Europa.
La forza trainante della legislazione, Thierry Breton, un ex dirigente tecnologico francese, ha precedentemente avvertito il nuovo capo di Twitter Elon Musk che il sito di microblogging potrebbe correre il rischio di essere bandito nell’Unione Europea se ripristinasse le radici della libertà di parola dell’azienda.
L’annuncio di martedì è solo l’ultima sfida che Twitter deve affrontare da quando Elon Musk ha rilevato la piattaforma. All’inizio di questo mese, i pubblici ministeri di Berlino hanno annunciato di aver avviato un’azione legale contro la piattaforma ai sensi del Network Enforcement Act (NetzDG) tedesco per non aver eliminato contenuti “illegali” come incitamento all’odio e insulti. In caso di successo, il colosso della Silicon Valley rischia una multa fino a 50 milioni di euro.
Mentre il capo di Twitter Elon Musk ha espresso il desiderio di facilitare la libertà di parola sulla sua piattaforma, ha anche affermato che Twitter rispetterà le leggi locali dei governi di tutto il mondo come nell’UE, dove non ci sono solide protezioni in stile Primo Emendamento per discorso come negli Stati Uniti.