
(AGENPARL) – ven 10 marzo 2023 COVID, SILERI: AL MINISTERO QUALCUNO DA ARMATA BRANCALEONE, TORNATO DALLA CINA MI DISSERO ‘SILE’ NON PORTA’ SFIGA’; CHI AVEVA CAPITO PRIMA ERA IPPOLITO
L’ex senatore e viceministro della Salute a Un Giorno da Pecora: mi accorsi della tragedia che ci attendeva quando andai in Cina a riprendere italiani;
Quando mi sono accorto che eravamo davanti alla tragedia della pandemia? “Lo capii sulla mia pelle quando il primo febbraio andammo in Cina a riprendere gli italiani rimasti li. C’era una bolgia da film mentre in Italia avevamo avuto solo i casi dei due cittadini cinesi che transitavano su Roma ma nessun contagio a livello nazionale”. Lo racconta Pierpaolo Sileri, ex viceministro della Salute e senatore M5S, intervistato da Rai Radio1 a Un Giorno da Pecora, la trasmissione condotta da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. Quando è torno’ a Roma e riferì quanto visto alla task force del ministero ricevette una risposta quantomeno singolare. “Si, forse era una battuta e basta, ma mi dissero ‘a Sile’ non porta’ sfiga’”. Cosa si diceva al Ministero della Salute in quei giorni? “Alcuni avevano contezza, quello che ne aveva di più era Ippolito, che lavorava nella task force ma era allo Spallanzani”. E’ vero che Speranza era il più determinato nelle chiusure mentre Conte, allora premier, lo era di meno? “C’era una ovvia differenza – ha spiegato a Un Giorno da Pecora Sileri -, Speranza viveva dentro al Ministero e aveva più opportunità di parlare coi propri tecnici e capire la situazione”. Nell’inchiesta su Alzano e Nembro lei è tra i pochi non indagati…”Credo che il vero problema vada ricercato nella selezione dei tecnici del ministero, che ha portato ad un sistema a mio avviso fatto di scelte non eccellenti”. Lei ha detto che sembravano un’armata Brancaleone. “Non tutti, altrimenti sarebbe un inferno, direi però che alcuni erano da armata Brancaleone. A quanto so dovevano affidarsi ad una società esterna perché non parlavano inglese…” Chi tra il personale riteneva meno adatti al ruolo? “Qualcuno dei segretari e direttori generale non sono mai stati all’altezza a mio avviso”. Con una preparazione diversa si sarebbe potuto evitare la mole di quanto avvenuto. “C’è stato un sistema – ha detto a Rai Radio1 Sileri – che ha avuto dei buchi”.