
(AGENPARL) – gio 31 agosto 2023 Nell’aprile del 2021 i corrieri che lavorano nel settore della logistica
per Amazon avevano rappresentato ai consiglieri provinciali le difficili
condizioni nelle quali erano costretti a operare. Grazie anche al sostegno
di Fulvio Flammini del sindacato Sbm, che li aveva accompagnati, i
lavoratori avevano descritto una situazione particolarmente difficile con
ritmi di consegna insostenibili, retribuzioni inadeguate, controllo degli
spostamenti tramite gps, turnistica di lavoro spinta ed inefficienza dei
furgoni utilizzati. Una situazione che gioco forza aveva portato ad
aumentare lo stress psicofisico dei lavoratori del settore, cagionando il
peggioramento delle loro condizioni di salute.
Un paio di mesi dopo l’incontro, l’assessore Spinelli ci informò circa i
controlli effettuati dall’Ispettorato del lavoro e da UOPSAL nell’ambito
della logistica in provincia di Trento. Ci disse che nel corso del periodo
compreso fra il 2016 e il 2021 erano state controllate più di 30 aziende
tra quelle che utilizzano veicoli leggeri, ovvero furgoni per i quali non
c’è l’obbligo di registrare i tempi di guida e di riposo a mezzo di
cronotachigrafo. Specificò che le verifiche ispettive avevano interessato
più di 100 dipendenti senza tuttavia fare chiarezza in merito al numero dei
controlli effettuati e nemmeno all’esito degli stessi.
Nei giorni scorsi ci siamo sentiti in obbligo ritornare sull’argomento con
una interrogazione puntuale (4739/XVI
prendendo spunto da un’inchiesta avviata dalla Procura di Milano, che ha
portato al sequestro preventivo di più di 100 milioni di euro nei confronti
di alcune multinazionali che operano nell’ambito della logistica.
Nell’inchiesta, il procuratore Paolo Storari ha acceso i riflettore su un
sistematico sfruttamento dei lavoratori attraverso fatture per operazioni
giuridicamente inesistenti e forme di caporalato in un settore dove la
costante violazione delle regole diventa normalità e dove le pratiche
illecite vengono accettate e in qualche modo promosse. Ritenendo che una
simile situazione di sfruttamento non possa considerarsi confinata al solo
territorio lombardo, ma che la stessa abbia necessariamente dei riflessi
anche in Trentino, abbiamo presentato una puntuale interrogazione
sull’argomento per chiedere maggiori informazioni sugli accertamenti e
sugli studi effettuati dalla Provincia in ordine alla condizione dei
lavoratori nell’ambito della logistica sul nostro territorio e se per gli
effetti del protocollo siglato con la Procura di Trento abbia attivato
iniziative di prevenzione e di contrasto ai fenomeni di sfruttamento dei
lavoratori.
L’interrogazione segue un precedente atto di sindacato ispettivo (4545/XVI
presentato il 14 maggio scorso, ancora rigorosamente senza risposta, con
cui avevamo chiesto a Fugatti di illustrarci le iniziative poste in essere
dalla Giunta in attuazione del protocollo siglato con la Guardia di
Finanzia per la tutela dell’economia legale attraverso la lotta alla
contraffazione, al lavoro nero o irregolare, all’abusivismo commerciale ed
ai tentativi di infiltrazione della criminalita? economico-finanziaria.
È chiaro come i soggetti che governano e hanno governato il Trentino e
l’Italia preferiscano far finta di non vedere le condizioni di sfruttamento
nelle quali versano tantissimi lavoratori, che del resto sono in queste