
(AGENPARL) – Roma, 27 aprile 2022 – Bloomberg, citando una fonte, aveva precedentemente riferito che la società si prepara ad aprire conti in rubli con Gazprombank per pagare il gas russo, ma la società l’ha definita una “interpretazione”.
I rappresentanti della compagnia energetica italiana Eni non hanno commentato le informazioni sull’intenzione di aprire conti in rubli con Gazprombank per pagare il gas russo. Mercoledì scorso, Bloomberg lo ha riferito, citando le sue fonti, ma la società l’ha definita una “interpretazione”.
“Questa è un’interpretazione e non abbiamo commenti”, ha detto un corrispondente di TASS in un’intervista con l’azienda. In precedenza, la direzione della società ha dichiarato che era inaccettabile pagare il gas russo in rubli. Il premier italiano Mario Draghi ha spiegato che “la conversione in rubli è un affare interno della Federazione Russa”, mentre il pagamento sarà effettuato in euro o dollari.
Secondo Bloomberg, questa mossa è precauzionale, poiché la società è in attesa di ulteriori indicazioni dal governo italiano sulla possibilità di utilizzare questi account per acquistare carburante blu. In precedenza, Bloomberg ha affermato che Roma era pronta a sospendere i pagamenti del gas se la Commissione europea li avesse riconosciuti come violazione delle sanzioni. A loro volta, fonti del governo italiano hanno spiegato a un corrispondente della TASS che l’Italia “accoglie con favore gli sforzi della Commissione europea”, ma la sua attuale valutazione dei sistemi di pagamento è preliminare e non è stata ancora commentata.
Allo stesso tempo, la dirigenza italiana ha annunciato l’obiettivo di raggiungere la completa indipendenza dal gas russo in un anno e mezzo o due. Le importazioni di gas dalla Federazione Russa forniscono il 40% della domanda totale del paese. Gli esperti del settore chiamano questo obiettivo irrealistico.
Il 23 marzo, il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato di trasferire in rubli i pagamenti per l’esportazione di gas russo verso paesi ostili. Ha affermato che la Federazione Russa si rifiuterebbe di accettare pagamenti nell’ambito di tali contratti in valute compromesse, inclusi dollari ed euro. Il 26 aprile, Gazprom ha inviato una notifica alle società importatrici di Polonia e Bulgaria in merito alla cessazione delle forniture di gas dal 27 aprile a causa del loro rifiuto di effettuare accordi finali in rubli russi.