[lid] – In una democrazia sana e prospera i cittadini possono liberamente esprimere le loro opinioni, scegliere i loro leader politici e avere voce in capitolo sul loro futuro.
Le democrazia nell’UE deve far fronte a sfide quali l’aumento dell’estremismo, le interferenze nelle elezioni, la diffusione di informazioni manipolatorie e le minacce contro i giornalisti.
Una pietra miliare di democrazie sane e fiorenti è sempre stato il dibattito democratico pluralistico che assicuri che i cittadini possano partecipare attivamente al dibattito democratico. Per fare ciò, i cittadini devono avere accesso a informazioni affidabili ed essere in grado di formarsi il proprio giudizio in uno spazio pubblico in cui possono essere espressi punti di vista diversi. Consentire ai cittadini di partecipare ai dibattiti sulle politiche è la cosa migliore che l’Europa possa fare per sensibilizzare su un gran numero di questioni. Educare i cittadini alle sfide che affrontiamo attualmente dovrebbe essere la priorità numero uno dell’UE.
È proprio la stampa una delle strade per garantire che i cittadini europei siano in grado di partecipare pienamente al sistema democratico e prendere decisioni informate.
A cosa serve la stampa oggi se non quello di informare correttamente i cittadini che poi dovrebbero poter compiere scelte elettorali in uno spazio pubblico in cui le diverse opinioni possano essere espresse liberamente. I mezzi di informazione, il mondo accademico e la società civile liberi dovrebbero essere in grado di svolgere il loro ruolo nello stimolare un dibattito aperto, libero da interferenze ostili, straniere o nazionali.
In tal senso La Commissione europea ha adottato il 16 settembre 2022 – l’European Media Freedom Act, un nuovo insieme di norme per proteggere il pluralismo e l’indipendenza dei media nell’UE. Il regolamento proposto include, tra l’altro, salvaguardie contro l’ingerenza politica nelle decisioni editoriali e contro la sorveglianza. Pone l’accento sull’indipendenza e sul finanziamento stabile dei media di servizio pubblico, nonché sulla trasparenza della proprietà dei media e dell’assegnazione della pubblicità statale. Stabilisce inoltre misure per proteggere l’indipendenza degli editori e rivelare i conflitti di interesse. Infine, la legge affronterà la questione delle concentrazioni dei media e creerà un nuovo consiglio europeo indipendente per i servizi di media, composto dalle autorità nazionali dei media. La Commissione ha inoltre adottato una raccomandazione complementare per incoraggiare salvaguardie interne per l’indipendenza editoriale.
Il vicepresidente per i valori e la trasparenza, Věra Jourová , ha dichiarato: «Negli ultimi anni abbiamo assistito a varie forme di pressione sui media. È giunto il momento di agire. Occorre stabilire principi chiari: nessun giornalista deve essere spiato a causa del proprio lavoro; nessun media pubblico dovrebbe essere trasformato in un canale di propaganda. Questo è ciò che proponiamo oggi per la prima volta in assoluto: garanzie comuni per proteggere la libertà e il pluralismo dei media nell’UE».
Thierry Breton , Commissario per il Mercato interno, ha aggiunto: «L’UE è il più grande mercato unico democratico del mondo. Le società di media svolgono un ruolo fondamentale, ma devono far fronte a entrate in calo, minacce alla libertà e al pluralismo dei media, l’emergere di piattaforme online molto grandi e un mosaico di diverse norme nazionali. L’European Media Freedom Act fornisce salvaguardie comuni a livello dell’UE per garantire una pluralità di voci e che i nostri media siano in grado di operare senza alcuna interferenza, sia essa privata o pubblica. Un nuovo osservatorio europeo promuoverà l’effettiva applicazione di queste nuove regole sulla libertà dei media e controllerà le concentrazioni dei media in modo che non ostacolino la pluralità».
Domani si celebra la Giornata mondiale della libertà di stampa – la Dichiarazione di Windhoek – del 3 maggio 1991, adottata a seguito del Seminario ONU e UNESCO sulla promozione di una stampa africana indipendente e pluralista, tenutosi a Windhoek, capitale della Namibia. Secondo l’UNESCO, il seminario «ha agito da catalizzatore nel processo di incoraggiamento della libertà di stampa, dell’indipendenza e del pluralismo in Africa».
L’augurio è che la legge europea per la libertà dei media miri effettivamente a proteggere il pluralismo e l’indipendenza dei media nel mercato unico dell’UE, affinché i media possano operare più facilmente oltre le frontiere nazionali senza indebite ingerenze, perchè oggi più di ieri le democrazie sono sotto attacco in tutto il mondo, secondo alcuni rapporti.
La parola è la civiltà. La parola, anche la più contraddittoria, mantiene il contatto – è il silenzio che isola.
E quando la verità non è libera, la verità non è vera.