
(AGENPARL) – mer 20 aprile 2022 Ufficio Stampa
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COMUNICATO STAMPA N. 177 20 APRILE 2022
RASSEGNA CINEMA AL SAN PAOLO PROPONE IL FILM “UN EROE” DI FARHADI
Il film vincitore del Grand Prix speciale della giuria al 74º Festival di Cannes, “Un
eroe” di Asghar Farhadi con Sarina Farhadi, Amir Jadidi, Mohsen Tanabandeh,
Feretesh Sadre Orafay e Sahar Goldust verrà presentato domani (giovedì 21 aprile) e
dopodomani (venerdì 22 aprile), alle ore 21, al San Paolo nell’ambito della stagione
di cinema promossa in collaborazione con i Teatri di Sanseverino.
Rahim Soltani ha contratto un debito che non può onorare e per questo sconta da tre
anni la pena in carcere. Separato dalla moglie, che gli ha lasciato la custodia
dell’unico figlio, un bambino timido e balbuziente che al momento vive con la zia
paterna, Rahim sogna un futuro con Farkhondeh, la nuova compagna, che trova
accidentalmente una borsa piena d’oro: oro provvidenziale con cui ripagare il suo
creditore.
Rahim dapprima pensa di venderlo, ma poi decide di restituirlo con un annuncio. La
presunta legittima proprietaria si presenta, l’oro è reso e il detenuto promosso al rango
di eroe dall’amministrazione penitenziaria, che decide di cavalcare la notizia,
mettendo così a tacere i recenti casi di suicidio in cella. Rahim diventa
improvvisamente oggetto dell’attenzione dei media e del pubblico. Ma l’occasione di
riabilitare il suo nome, estinguere il debito e avere una riduzione della pena diventa, al
contrario, l’inizio del precipitare in un gorgo dove ogni tentativo di Rahim di provare
la sua buona fede gli si ritorce contro.
Attraverso il destino di Rahim e della sua impossibile redenzione, il regista avvia
un’implacabile meccanismo che sottolinea tutti i difetti di un regime che ha eretto il
perdono e la redenzione a virtù pubbliche e mediatiche. Rahim è alle prese con un
dilemma etico e si dibatte inutilmente; la sua parabola finisce dove tutto è cominciato,
nella prigione da cui esce in licenza, descrivendo un Iran ossessionato dall’integrità di
facciata ed esasperato da incessanti negoziazioni e burocrazia, amplificate dai social
network (nella metaforica scena iniziale il protagonista sale un numero infinito di
scale).
Eroe per un giorno e povero diavolo per sempre, Rahim vaga per le strade in cerca di
un riscatto, stringendo al petto il “certificato di merito” assegnato dalla stessa
comunità che adesso è pronta a sbranarlo perché, nell’ansia di fare bene, Rahim ha
fatto male: tutte le menzogne e le mezze verità finiranno per screditarlo, anche agli
occhi del suo bambino innocente. Mai così inflessibile, il regista non risparmia
nessuno, debitori e creditori, prigionieri e carcerieri, ciascuno con un proprio caso di
coscienza, tutti legati da un groviglio kafkiano che li oppone e li conduce sempre
verso il conflitto e la sconfitta.
Nella foto: una scena del film
Città di San Severino Marche
Nelle foto: la festa per i 25 anni della Multiclima