
(AGENPARL) – mer 12 ottobre 2022 Foto di Marco Pozzi
Comunicato stampa
Jesi (AN), 12 ottobre 2022
“IL TROVATORE”: PROVE IN CORSO AL TEATRO PERGOLESI DI JESI PER L’OPERA INAUGURALE DELLA 55^ STAGIONE LIRICA DI TRADIZIONE
Al Teatro Pergolesi di Jesi ferve l’attività – in palcoscenico, dietro le quinte, in sartoria e nel laboratorio scenografico – per l’opera inaugurale della 55esima Stagione Lirica di Tradizione, “Il trovatore” di Giuseppe Verdi, una nuova produzione “made in Jesi” che andrà poi in altri tre palcoscenici nazionali: al Teatro Sociale di Rovigo, al Teatro Comunale “Mario Del Monaco” di Treviso, e presso la Fondazione Teatro Coccia di Novara.
L’ordine del giorno, oggi, convoca direttore d’orchestra, regista, scenografo e costumista, cantanti, figuranti, direttore di palcoscenico, maestri di palco e al pianoforte, macchinisti, attrezzisti, elettricisti e sarte… tra prove musicali e di regia… il Trovatore sta a poco a poco prendendo forma all’interno del Teatro Pergolesi… nell’attesa trepidante di un nuovo debutto. L’opera andrà in scena venerdì 21 ottobre ore 20.30 e domenica 23 ottobre ore 16, con un’anteprima giovani riservata alle scuole partecipanti al progetto “Musicadentro 2022”.
Cantano Marily Santoro (Leonora), Gaston Rivero (Manrico), Jorge Nelson Martínez González (Il Conte di Luna), Carmen Topciu (Azucena), Carlo Malinverno (Ferrando), Francesco Marsiglia (Ruiz), Brigida Garda (Ines), Gianni Paci (Un vecchio zingaro) e Alessandro Pucci (Un messo). Il M° Francesco Rosa dirige la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana Firma la regia Deda Cristina Colonna, scene e costumi sono di Domenico Franchi. Il Coro è il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”.
Andato in scena il 19 gennaio 1853 al Teatro Apollo di Roma, “Il trovatore” è uno dei capolavori verdiani, esempio di teatro costituito da personaggi consumati da forti passioni. Un melodramma dal fascino immediato, dai tratti semplici e caratteristici che conquistano il pubblico da più di un secolo e mezzo. Per questo nuovo allestimento, la regista Deda Colonna tinge la vicenda dei colori della notte. “È l’ultima notte del Medio Evo – spiega nelle sue note di regia – e rappresenta il buio delle superstizioni, l’oscurità in cui si bruciano le streghe, dove l’amore è espresso come diritto di possesso e la menzogna è sconfitta quando ormai è troppo tardi. L’ambiente di ispirazione quattrocentesca proposto per questa regia è il contesto di questa laboriosa e dolorosa, tutta romantica ricerca della verità, intesa come armonizzazione degli opposti. Personaggio centrale della vicenda è Leonora, vittima della notte del cuore, dominata dal conflitto tra l’amore barbaro ed appassionato del Conte ed il sentimento immaturo e deludente di Manrico. Nel finale dell’opera, la verità rivelata da Azucena celebra l’alba in cui la luce della verità inaugura il riscatto dell’uomo dalla notte dell’ignoranza e della menzogna”.
BIGLIETTI: da 15 a 70 euro
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Simona Marini

