(AGENPARL) - Roma, 10 Dicembre 2025(AGENPARL) – Wed 10 December 2025 Codice Rosa, nella convention annuale riflessioni sul protocollo tra
Regione e Procure
L’assessora Monni: “Un progetto unico in Italia di cui andare fieri”
Scritto da Walter Fortini, mercoledì 10 dicembre 2025
La Rete regionale del Codice Rosa, composta da medici, operatori sanitari,
psicologi ed assistenti sociali, si riunisce come ogni anno per fare il
punto sul progetto di presa in carico, al pronto soccorso e in ospedale,
delle vittime di violenza (donne ma anche bambini, anziani, persone fragili
e più, di recente, dal 2025, chi, per discriminazione o pregiudizio, è
oggetto di crimini di odio): un progetto di cui la Toscana è stata
apripista nel 2010, un’idea sperimentata prima all’Asl di Grosseto e poi
estesa dal 2015 a tutto il territorio regionale.
La riunione si è svolta a Firenze, al Centro studi “Il Fuligno”, ed è
stata l’occasione quest’anno per approfondire il protocollo per
l’attuazione delle linee di indirizzo giuridico-forensi, che è stato
rinnovato ed aggiornato lo scorso luglio, firmato dalla Regione assieme
alle Procure. Di fatto, il nuovo protocollo accresce la tutela delle
vittime, garantendo la conservazione delle prove utili per i processi e per
accertare le responsabilità.
La prima intesa con le procure era stata firmata nel 2018 e aggiornata
successivamente nel 2022. Reati come quelli per lesioni volontarie
personali, contro la libertà sessuale o per maltrattamenti in famiglia
sono perseguibili in più situazioni d’ufficio. I sanitari hanno in questo
caso obbligo di referto e di denuncia e il protocollo illustra tempi e
modalità.
L’obiettivo è favorire il riconoscimento precoce dei casi di violenza
all’arrivo in pronto soccorso e fornire una risposta efficace e coordinata
da subito.
“La Rete regionale – commenta l’assessora a diritto alla salute e alle
politiche sociali, Monia Monni – rappresenta un’esperienza unica in Italia
per organizzazione, competenze e visione. È una rete costruita su ruoli e
funzioni chiaramente definiti, su operatori specificamente formati e su
un’attenzione profonda alla persona vittima di maltrattamenti, accompagnata
con rispetto, protezione e cura. Allo stesso tempo garantisce rigore ed
efficacia nei tempi e nelle modalità di gestione della raccolta delle
prove all’interno di percorsi sanitari dedicati”. “La governance
multilivello del Codice Rosa – aggiunge – mette in relazione servizi, enti
e professioni diverse, creando un sistema di connessioni fondamentale. È
un progetto di cui andiamo orgogliosi, perché unisce tutela, competenza e
capacità di risposta concreta”.
Dal 1 gennaio 2012 – quando non tutte le Asl erano parte del progetto – al
31 dicembre 2024 nei pronto soccorso della Toscana si sono registrati
32.820 accessi in Codice Rosa: un trend che ha ripreso a crescere, dopo il
calo del 2020 dovuto al Covid. Nel solo 2024 gli accessi sono stati 2701,
di cui 465 minori e 2.236 adulti (dove le donne sono la quota largamente
prevalente). Crescono, rispetto al 2023, le vittime di origine straniera.