(AGENPARL) - Roma, 3 Novembre 2025(AGENPARL) – Mon 03 November 2025 COMUNICATO STAMPA
Domani il via agli Stati Generali della Green Economy 2025
Troppo poche le risorse per la transizione ecologica europea
Roma 3 novembre 2025
Al via domani gli Stati Generali delle green economy 2025, l’evento annuale di riferimento per i protagonisti dell’economia decarbonizzata, circolare e che tutela il capitale naturale, promosso dal Consiglio Nazionale della Green Economy e dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, che si svolgerà a Rimini nell’ambito di Ecomondo il 4 e 5 novembre.
La Relazione sullo stato della green economy 2025, che sarà il 4 novembre, contiene un focus sulla green economy europea, nel contesto della retromarcia del Presidente Trump e dell’accelerazione cinese, con un aggiornamento sulle principali tematiche strategiche della green economy in Italia.
Il nodo risorse che mette a rischio il green deal europeo
L’Europa ha un forte interesse alla decarbonizzazione: è, infatti, il continente che si sta scaldando più rapidamente, dove il 2024 è stato l’anno più caldo da oltre 100mila anni, con temperature a +1,6°C rispetto ai livelli preindustriali. Gli eventi meteo estremi legati a questa crisi climatica sono arrivati a costare 738 miliardi di euro nel periodo 1980-2023. Gli alti costi della dipendenza dall’importazione di combustibili fossili sono, inoltre, un rilevante ostacolo alla competitività europea: nel 2024 l’Ue ha speso ben 375,9 miliardi di euro per l’import di combustibili fossili.
Per proseguire un’efficace transizione ecologica c’è la necessità di incrementare in modo consistente gli investimenti europei. Proprio il nodo delle risorse può essere, infatti, il driver di una possibile retromarcia sul green deal europeo. La proposta di Quadro Finanziario Pluriennale (QFP, 2028-2034), presentata dalla Presidente Von der Leyen, comporta una riduzione degli investimenti green.
Il nuovo Fondo Europeo per la competitività del QFP avrebbe una dotazione di soli 409 miliardi, da ripartire in 5 settori: transizione green e decarbonizzazione; transizione digitale; salute; biotecnologie, agricoltura e bioeconomia; difesa e spazio (cui sono destinati 131 miliardi di euro, il 32% del Fondo). L’aumento del programma europeo Horizon per la ricerca a 175 miliardi di euro non sarà certamente sufficiente a sopperire alla modestia del Fondo Europeo per la competitività. Insufficiente anche la raccolta, stimata in 58,5 miliardi all’anno, di risorse europee aggiuntive per finanziare il nuovo QFP che va decisamente aumentata, riprendendo la proposta, ribadita ripetutamente da Draghi, di ricorrere al debito comune europeo con l’emissione di Eurobond ed esaminando la possibilità dell’applicazione di una global minimum tax e di una digital tax europee.
“Dobbiamo valorizzare, e non buttare, i buoni risultati raggiunti: Dal 1990 al 2023 le emissioni di gas serra nella UE sono state tagliate del 37%: un successo ambientale, di rilievo mondiale, raggiunto in modo economicamente e socialmente sostenibile” – ha dichiarato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile – “C’è ancora molto da fare. Il Green Deal europeo è stato impegnativo e non privo di qualche errore, ma ha ottenuto risultati importanti e sostenuto la ripresa, dopo il crollo causato dal Covid-19. Il ruolo dell’Europa può essere rilevante per affrontare la crisi climatica globale, se continua a tagliare le emissioni, invece di tornare ad aumentarle, se svolge un ruolo di traino invece che di freno internazionale alla transizione climatica”.
Il 4 novembre (dalle ore 11.15 alle 13.00 | Sala Neri – Hall Sud), Edo Ronchi, Presidente Fondazione per lo sviluppo sostenibile, presenta la Relazione sullo stato della green economy 2025, in dialogo con Paolo Gentiloni, Co-Presidente della Task Force ONU sulla crisi del debito, Lucrezia Reichlin, economista della London Business School, e Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Il 5 novembre (dalle ore 10.00 alle 13.15 | Sala Neri 1 – Hall Sud) la plenaria internazionale “Green economy: driving the future in times of uncertainties” in partnership con Italy for Climate, in cui intervengono fra gli altri, Amy Kazmin (Financial Times), Raimondo Orsini (Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile), Alessandra Zampieri (JRC, Commissione Europea), Junming Zhu (Tsinghua University), Oliviero Bergamini (TG1 Rai) e Davinah Milenge Uwella (African Development Bank), in un dialogo che metterà a confronto modelli di sviluppo e strategie climatiche. A chiudere, un’intervista esclusiva all’economista Jeffrey Sachs (Columbia University), che offrirà una visione strategica sul futuro della decarbonizzazione.
Un focus tematico, infine, sul finanziamento della transizione con gli interventi di Paloma Aba Garrote (Commissione Europea), Nino Tronchetti Provera (Ambienta) e Marco Duso (EY), che esploreranno il legame tra investimenti verdi, innovazione industriale e vantaggi competitivi. In chiusura della sessione il tradizionale panel dedicato al settore privato e alle testimonianze di successo delle aziende leader nella transizione con Maria Paola Chiesi, Vicepresidente – Chiesi Farmaceutici e Eleonora Petrarca, Head of Business Development Italy – Enel Green Power e, a chiudere, le aspettative e le prospettive per la COP30 con il contributo di Chiara Montanini, Project manager di Italy for Climate.
Online l’agenda delle sessioni
https://www.statigenerali.org/evento-nazionale/evento-2025/Contatti
