(AGENPARL) - Roma, 24 Ottobre 2025“Il fenomeno del femminicidio in Italia, ossia l’uccisione di donne in contesto di relazione affettiva o familiare, continua ad assumere dimensioni drammatiche e allarmanti. Per interrompere questa scia di tragedie, è chiaro ed evidente che serve un insieme coordinato di azioni immediate e di lungo termine. In primis, rafforzare i servizi di protezione e intervento, potenziando i centri antiviolenza, le case-rifugio, le linee 1522 e analoghe, affinché ogni donna che chiede aiuto abbia una via di uscita sicura. E ancora: espandere l’uso del braccialetto elettronico antistalking e garantire risorse adeguate alle forze dell’ordine, ai servizi sociali e alla magistratura per riconoscere e reagire prontamente alle situazioni ad alto rischio. Altro elemento cardine contro il fenomeno è quello della formazione, sensibilizzazione e cultura, promuovendo anche campagne nelle scuole per educare al rispetto, alla parità, alla gestione sana delle relazioni affettive. Infine incidere su normativa, coordinamento e monitoraggio, assicurando una più concreta sinergia tra forze dell’ordine, servizi sociali, centri antiviolenza e percorsi di reinserimento. Ricordiamo che il femminicidio non è un fenomeno marginale o “eccezionale”: nei primi sette mesi del 2025, in Italia, sarebbero stati registrati 60 casi di donne uccise in contesto di violenza di genere. Dietro ogni numero c’è una vita spezzata, una famiglia distrutta, una comunità in lutto. Il calo complessivo dunque rischia di essere minimo e ingannevole: il vero allarme è nella componente “intima” del fenomeno — uccisioni da partner o ex che sono in aumento. Serve che la società, le istituzioni e ciascuno di noi non abbassi lo sguardo. È questione di civiltà, di diritti, di vite. “Non possiamo restare a guardare», recita uno slogan: è ora di trasformarlo in azione concreta”.
Così, in una nota stampa, Carmela Tiso, portavoce nazionale dell’Accademia Iniziativa Comune.
