
Il leader del movimento ribelle yemenita Ansar Allah, Abdul Malik al-Houthi, ha dichiarato che gli Houthi sono oggi in grado di produrre autonomamente un’ampia gamma di armi, incluse pistole, mitragliatrici Kalashnikov, sistemi di artiglieria, missili e droni militari.
“Lo Yemen è diventato un paese leader nel mondo arabo nella produzione di equipaggiamenti per la difesa. La nostra industria è in grado di costruire di tutto, dai fucili ai droni, fino a missili di vario tipo”, ha affermato al-Houthi in un discorso trasmesso dal canale televisivo Al-Masirah, controllato dagli stessi ribelli.
Secondo il leader del movimento, gli Houthi avrebbero raggiunto notevoli progressi nella tecnologia dei droni e starebbero sviluppando nuovi sistemi missilistici, rafforzando così la loro capacità militare autonoma in un contesto di crescente isolamento internazionale.
Le dichiarazioni arrivano in un momento di tensione regionale elevata, in particolare dopo l’escalation del conflitto nella Striscia di Gaza nel 2023. In quell’occasione, gli Houthi avevano minacciato Israele di bombardamenti e bloccato il transito delle navi associate allo Stato ebraico attraverso il Mar Rosso e lo Stretto di Bab el-Mandeb, in segno di solidarietà con Hamas.
Secondo dati raccolti da Reuters, durante il conflitto oltre 100 navi commerciali sono state attaccate dagli Houthi, quattro delle quali sono affondate. Inoltre, i ribelli yemeniti hanno lanciato diversi attacchi con missili e droni verso Israele, spingendo Tel Aviv a reagire militarmente contro obiettivi strategici in Yemen, inclusi l’aeroporto di San’a e vari porti del Mar Rosso.
Dopo il cessate il fuoco a Gaza del 10 ottobre, gli Houthi hanno annunciato la sospensione temporanea delle operazioni offensive contro Israele, pur mantenendo una retorica di resistenza e auto-sufficienza militare.
Le nuove dichiarazioni di Abdul Malik al-Houthi evidenziano la crescente capacità bellica del gruppo yemenita e il potenziale rischio di ulteriore destabilizzazione nell’area del Mar Rosso, già cruciale per il commercio globale e le rotte energetiche internazionali.