
(AGENPARL) – Wed 15 October 2025 (ACON) Trieste, 15 ott – “Le immagini e le cronache degli
scontri avvenuti ieri a Udine, in occasione della manifestazione
pro Pal legata alla partita di calcio Italia-Israele, sono
gravissime e meritano una ferma condanna. Nessuna causa pu?
giustificare la violenza, n? l’aggressione alle Forze dell’Ordine
e ai giornalisti che stavano semplicemente svolgendo il proprio
lavoro”.
Cos?, in una nota, gli esponenti di Lega Fvg in Consiglio
regionale commentano gli incidenti avvenuti nel capoluogo
friulano durante la manifestazione “contro una partita di calcio”.
“Manifestare ? legittimo – affermano -, ma chi scende in piazza
per esprimere un’opinione deve farlo nel rispetto della legge e
delle persone, non trasformando le nostre citt? in scenari di
caos e intolleranza. Esprimiamo piena solidariet? alle forze
dell’ordine per l’impegno e il coraggio con cui hanno garantito
la sicurezza dei cittadini e vicinanza ai feriti”.
I consiglieri sottolineano anche la leggerezza di alcuni
esponenti della Sinistra che “mentre in piazza gi? si respirava
un clima teso, si affrettavano a inviare alla stampa un
comunicato che parlava di ‘corteo pacifico e senza tensioni’.
Purtroppo, la realt? ha smentito quelle parole nel giro di poche
ore. Prima di minimizzare o legittimare certe manifestazioni,
sarebbe opportuno riflettere sulle conseguenze e sulla vera
necessit? di organizzarle”.
I rappresentanti del Carroccio ricordano, infine, la proposta
della Lega che prevede la responsabilit? pecuniaria per chi
organizza manifestazioni pubbliche: “Un principio di buonsenso:
chi rompe paga. Chi promuove un evento deve anche assumersi la
responsabilit? di eventuali danni o disordini. ? giusto tutelare
la libert? di manifestare, ma altrettanto giusto ? proteggere i
cittadini e le citt? da chi trasforma le piazze in campi di
battaglia”.
“Udine – concludono – ? diventata il palcoscenico dell’odio e
della violenza. Solidariet? piena alle nostre forze dell’ordine
che ogni giorno garantiscono la libert? e la sicurezza di tutti,
anche di chi poi le attacca”.
ACON/COM/sm
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