
(AGENPARL) – Fri 03 October 2025 Ufficio Urp e Relazione con i media
COMUNICATO STAMPA DEL 3 OTTOBRE 2025
La Spezia, presentato dalla Camera di Commercio
il Rapporto economia provinciale – 2024
Mazzola: “Teniamo i giovani a vivere e lavorare sul territorio. Sos demografia”
Un momento di condivisione e confronto con istituzioni, imprese, associazioni, cittadini: questa mattina la
Camera di Commercio Riviere di Liguria ha presentato il “Rapporto annuale sull’economia della Spezia” per
analizzare quanto accaduto, in termini di dinamiche economiche, in provincia della Spezia nell’ultimo anno
con le relazioni del vice presidente vicario, Davide Mazzola, e del segretario generale, Marco Casarino.
“I dati presentati oggi – ha commentato il vicepresidente Davide Mazzola – ci restituiscono l’immagine di
una provincia dai tratti unici con punte di eccellenza che ne trinano lo sviluppo. La blue economy è l’asse
attorno al quale ruota gran parte della ricchezza e dell’occupazione. A questa si affianca un comparto
industriale solido e competitivo che conferma la capacità della nostra provincia di affrontare ambiti
complessi e globali. I dati, tuttavia, non nascondono le sfide strutturali che ci attendono: nella mia relazione
mi sono soffermato sull’aspetto demografico. Problema strutturale, ligure e italiano, ma da noi
particolarmente evidente: la popolazione spezzina si conferma tra le più anziane d’Italia, ogni 100
giovanissimi tra 0 e 14 anni, abbiamo oltre 263 over 64 anni. Dobbiamo quindi diventare attrattivi per le
nuove generazioni creando le condizioni affinché vivano e lavorino sul territorio. Operiamo insieme – è
l’invito di Mazzola – mondo dell’impresa e delle istituzioni, per creare nuovi percorsi formativi, specializzati
sulle necessità delle filiere e dei comparti in crescita. Gli strumenti per agire in questo senso li abbiamo così
come esiste la volontà condivisa tra istituzioni, associazioni e imprese di traguardare questo obiettivo.
Dobbiamo poi essere attrattivi sugli investimenti per far si che le imprese che vogliono lavorare da noi
trovino spazi e condizioni favorevoli”. Mazzola, nel sottolineare il dato positivo dell’occupazione femminile,
ha infine ricordato l’opportunità di lavorare a politiche di aiuto per le donne che lavorano.
Il segretario generale Marco Casarino, nell’esporre i tratti più significativi dell’analisi, ha sottolineato come
“quasi tutti gli indicatori, salvo i demografici, sono stabilmente positivi senza differenze eclatanti da un anno
all’altro, dominano i segni più rispetto ai segni meno. Bene l’occupazione – ha proseguito – che cresce
stabilmente da anni e diminuisce il tasso di disoccupazione. Buoni i risultati per quanto riguarda il turismo
che si consolida come settore trainante della nostra economia e il risultato si vede anche dall’occupazione
che il settore garantisce ormai da anni”. Consumi e risparmi delle famiglie spezzine, sistema produttivo,
agricoltura, industria, commercio, mercato immobiliare, economia del mare sono stati gli altri ambiti
fotografati dai numeri con l’obiettivo, ha ricordato Casarino “di mettere a disposizione del territorio un
patrimonio di conoscenza condivisa per interpretare il presente ed orientare il futuro: i dati e le analisi che
l’ente camerale diffonde periodicamente vogliono infatti essere uno strumento di lavoro fondamentale per
tutti coloro che delineano e attuano le politiche di sviluppo. Condividere analisi ed elaborazioni – ha
concluso – significa stimolare una riflessione consapevole rendendo le azioni e le scelte di tutti più mirate ed
efficaci”.
Nell’occasione è stato presentato anche il “Libro bianco delle priorità infrastrutturali della Liguria”. Le
pubblicazioni sono state curate dall’ente camerale con la collaborazione scientifica del Centro Studi
Tagliacarne e di Uniontrasporti. L’incontro ha inoltre previsto due momenti di approfondimento su temi di
primario interesse per sviluppo e crescita del territorio: infrastrutture e turismo.
Sintesi del Rapporto annuale sull’economia della Spezia
La popolazione
Al 31 dicembre 2024, la popolazione della provincia della Spezia è pari a 215 mila residenti, con una leggera
flessione (-0,5 per mille) rispetto all’anno precedente. Il calo è da attribuirsi a un saldo naturale ancora
fortemente negativo (-7,8 per mille) e solo in parte compensato da un saldo migratorio positivo (7,3 per
mille), trainato principalmente dai flussi dall’estero. Il quoziente di natalità scende al 5,7 per mille, tornando
su valori critici già osservati in passato e risultando inferiore alla media nazionale. La popolazione spezzina
si conferma tra le più anziane d’Italia: gli over 64 rappresentano il 27,7% del totale, con un’età media di 49
anni, ben 2,4 anni in più rispetto alla media nazionale. L’indice di vecchiaia provinciale raggiunge nel 2024
il 263,9%, quasi 60 punti sopra il dato italiano.
Il mercato del lavoro
Nel 2024 il tasso di occupazione della provincia della Spezia continua a crescere, raggiungendo il valore più
alto dal 2021, con un livello superiore di quasi tre punti alla media nazionale. A trainare l’aumento sono
soprattutto le donne, il cui tasso di occupazione sale al 43,6% (+1,8 punti), mentre quello maschile cala
leggermente al 56,7%. Ne risulta una riduzione del gender gap di quattro punti. Il totale degli occupati sale a
circa 92.900 persone. Il mercato del lavoro spezzino risulta essere trainato dal terziario che si conferma
dominante (oltre il 78% degli occupati), con una crescita nei servizi legati al commercio, all’alloggio e alla
ristorazione (+13,8%) e in agricoltura (+11,2%). In calo invece l’occupazione manifatturiera (-7,9%) e nelle
costruzioni (-14,9%). Il tasso di disoccupazione al 2024 ammonta al 5,1%, sotto le medie nazionale e
regionale. Tra il 2021 e il 2024 i disoccupati si dimezzano. Anche in questo caso, il gender gap cala: la
disoccupazione femminile diminuisce (dal 7,6% al 7%) mentre quella maschile aumenta di poco (dal 3,2% al
3,6%). Il tasso di disoccupazione giovanile sale invece al 17%, con un forte squilibrio di genere (30,8% per
le giovani donne contro il 9,1% per i giovani uomini). Il tasso di inattività resta al 28,6%, sotto le medie
regionale e nazionale. Il divario di genere rimane elevato (34,5% per le donne e 22,7% per gli uomini) ma in
riduzione di quasi 5 punti in un anno. Le previsioni Excelsior indicano oltre 20.000 ingressi nel mercato del
lavoro, con una domanda concentrata nei servizi e nella produzione, ma con difficoltà di reperimento per
quasi la metà delle figure richieste, fortemente specializzate.
Il sistema produttivo
Nel 2024 il sistema produttivo della Spezia registra un saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni d’impresa (131), interrompendo un trend di relativa tenuta rispetto al passato. Il numero di iscrizioni cresce (+2,3%), ma
le cessazioni aumentano ancora di più (+8,1% annuo e +50,1% dal 2021), evidenziando un allineamento alle
dinamiche nazionali. Aumentano le sospensioni d’attività (+24,4%), ulteriore segno di incertezza. Crescono
ancora le società di capitale (+4,3%), mentre calano imprese individuali (-1,7%) e società di persone (-2,8%).
Il settore terziario resta prevalente, ma crescono anche manifattura e immobiliare (+1,5%), mentre
diminuiscono costruzioni, agricoltura e commercio. Le imprese femminili restano pressoché stabili dal 2023
ma in calo nel medio termine, le giovanili diminuiscono sensibilmente, mentre quelle straniere aumentano
(+11,4% dal 2021), sostenendo il tessuto produttivo locale.
La produzione agricola
Nel 2024 la provincia della Spezia registra un forte rimbalzo della produzione agricola, in particolare nella
viticoltura e nell’olivicoltura. Cresce del 33,2% la produzione di uva da vino, nonostante la riduzione delle
superfici coltivate (-4,6%), confermando una stagione favorevole dal punto di vista climatico e una maggiore
efficienza produttiva. Al contrario, cala del 5,5% la produzione di uva a denominazione (DOP e IGP), che
rappresenta solo il 37% del totale, a fronte di una media nazionale del 74,2%, evidenziando margini di
miglioramento nella qualità riconosciuta. L’olivicoltura mostra segnali favorevoli: la produzione torna ai
livelli del 2022 (28.000 quintali), dopo il crollo del 2023, con superfici stabili. A livello regionale e nazionale
si osservano andamenti simili, con produzioni in crescita e superfici pressoché costanti. Nel complesso, il
settore agricolo locale conferma la sua resilienza e potenzialità di sviluppo, pur in un contesto di
razionalizzazione delle superfici.
L’industria
Tra il 2015 e il 2022 l’industria spezzina ha registrato una crescita significativa di addetti nelle unità
produttive (+14,9%), con performance superiori alla media regionale e nazionale. Il peso dell’industria
sull’economia locale risulta superiore rispetto alla Liguria ma inferiore rispetto all’Italia. Le imprese sono
mediamente grandi e mostrano una buona produttività, con un valore aggiunto per addetto di oltre 83 mila
euro. La specializzazione è orientata ai settori medium-high-tech, cresciuti del 34,2%, mentre il comparto
high-tech resta meno pronunciato. Spiccano comparti come la cantieristica navale e la fabbricazione di armi.
L’industria spezzina si conferma solida, diversificata e capace di adattarsi a segmenti ad alto valore aggiunto.
L’artigianato
Nel 2024 l’artigianato spezzino conta 5.100 imprese, concentrate soprattutto in edilizia (41,5%) e
manifattura (19,4%). Quest’ultima è in lieve crescita (+1%), a differenza del calo registrato delle altre
tipologie di imprese artigiane, tra cui attività agricole (-9,5%) e quelle dei servizi di noleggio e supporto alle
imprese (-4,7%) maggiormente penalizzate. Nel complesso, le imprese artigiane rappresentano il 29,7% del
tessuto imprenditoriale locale, quota superiore alla media italiana. Il valore aggiunto dell’artigianato nel 2022
è pari al 6,6% dell’economia provinciale, in linea con la media nazionale.
La cooperazione
Nel 2024 la provincia della Spezia conta 321 cooperative, con una forte presenza nei settori dei servizi alle
imprese (41), seguiti da costruzioni (28), attività manifatturiere e agricoltura (entrambe 14). La Spezia
rappresenta il 30,5% delle cooperative liguri ma, tra il 2023 e il 2024, si registra una contrazione
significativa del numero di cooperative (-19,4%), più marcata rispetto a Liguria e Italia, con cali accentuati in
costruzioni (-39,1%) e manifattura (-26,3%). Nonostante la flessione del valore aggiunto (-5,4% nel 2021),
gli occupati nelle cooperative aumentano (+4,5%), segnalando una buona tenuta occupazionale e resilienza
del tessuto cooperativo locale.
Il commercio estero
La Spezia conta 238 imprese esportatrici. Le esportazioni crescono ad un tasso piuttosto consistente (+14,3%
nel periodo 2021/2024), nonostante una flessione del 10,4% nel 2023. Il comparto dei mezzi di trasporto, che
rappresenta quasi metà delle esportazioni, cresce leggermente, mentre settori come metalli, macchinari ed
elettronica registrano importanti cali. L’Europa resta il principale mercato di destinazione, con incrementi nei
Paesi Bassi e Regno Unito, ma pesanti riduzioni verso Francia, Germania e Stati Uniti. Sul fronte
importazioni, dopo una crescita modesta tra il 2021 e il 2024, nel 2024 si verifica un calo drastico del 52,4%,
soprattutto nei settori dei metalli e delle estrazioni. Aumentano gli acquisti da Germania, Belgio e Cina,
mentre diminuiscono quelli da Stati Uniti, Spagna e Francia, riflettendo un cambiamento nelle catene di
forniture globali. Il saldo della bilancia commerciale torna positivo nel 2024, dopo anni di disavanzi.
Tuttavia, tale miglioramento va attribuito principalmente al crollo delle importazioni, più che a un
rafforzamento dell’export.
Il credito
A fine 2024, i prestiti attivi in provincia della Spezia ammontano a circa 3,8 miliardi di euro, stabili rispetto
all’anno precedente, rappresentando il 13,2% del totale ligure. Il credito è principalmente indirizzato alle
famiglie consumatrici (58,3%) e alle imprese medio-grandi (27,8%), mentre le piccole imprese drenano il
7,6%. In tale contesto, il quadro dei consumi e del risparmio nella provincia della Spezia conferma una
dinamica coerente con quella del credito: le famiglie mostrano una crescente attenzione alla sostenibilità
finanziaria, riducendo l’indebitamento (-0,5%) e mantenendo una quota di risparmio appena superiore
rispetto alla media nazionale (La Spezia 8,4%; Italia 8,3%), pur in presenza di consumi nominalmente in
crescita nel medio – lungo periodo. Riguardo i prestiti alle imprese, il comparto manifatturiero mostra una
crescita significativa nel 2024 (+11,8%), mentre i servizi e le costruzioni registrano cali rispettivamente del
4,7% e 7,8%.
Il mercato immobiliare
Nel 2024 il mercato immobiliare della provincia della Spezia ha registrato 3.115 transazioni normalizzate,
segnando un calo del 2,3% rispetto al 2023. Questa performance è peggiore rispetto a quella del Nord Ovest
e dell’Italia nel breve periodo, ma risulta comunque più contenuta rispetto al trend negativo registrato su un
arco medio (2021-2024) dalla Liguria e dall’intero Paese. La domanda si concentra soprattutto su immobili
di medie dimensioni (50-85 mq), mentre le compravendite di case più grandi subiscono una flessione più
marcata, riflettendo una crescente cautela dovuta all’incertezza economica, all’evoluzione della dinamica
demografica, dei tassi di interesse (nel 2024 giudicati ancora elevati) e dalla dinamica delle quotazioni dei
materiali e dei costi di ristrutturazione a seguito dei bonus edilizia.
L’economia del mare
L’economia del mare in Italia ha generato nel 2023 un valore aggiunto diretto di 76,6 miliardi di euro, pari al
4% del PIL nazionale, che arriva a 216,7 miliardi considerando l’indotto, ovvero l’11,3% del totale
economico italiano. In Liguria, il valore aggiunto diretto è di 7,1 miliardi, rappresentando il 13,8% del valore
aggiunto regionale, con un moltiplicatore economico più elevato rispetto alla media nazionale. La provincia
della Spezia si distingue per l’importanza dell’economia del mare, che nel 2023 ha generato oltre 1,3 miliardi
di euro di valore aggiunto, pari al 17,4% del totale provinciale, con 14.979 occupati (15,1% del totale) e
3.621 imprese (2024: 17,7%). I settori trainanti sono la cantieristica (543 milioni di euro), i servizi turistici
(336 milioni) e la logistica marittima (317 milioni).
Il porto della Spezia, snodo strategico per il traffico merci e passeggeri, ha movimentato nel 2024 oltre 12,2
milioni di tonnellate di merci, con una crescita dell’11,2% nel traffico containerizzato. Tuttavia, il traffico
passeggeri crocieristici ha registrato un calo dell’11,4%, posizionando La Spezia al 7° posto in Italia per
traffico crocieristico.
Complessivamente, il 99% di arrivi e presenze di turisti in provincia della Spezia sceglie una struttura
ricettiva presso un comune litoraneo o costiero; ciò indica come il turismo provinciale sia sostanzialmente
imperniato sulla componente marittima.
Nel 2024 il turismo nella provincia della Spezia ha registrato un lieve calo con poco più di un milione di
arrivi e circa 2,8 milioni di presenze, flessione molto meno marcata rispetto alla Liguria, ma contraria al
trend nazionale in crescita. La provincia spezzina ha aumentato il proprio peso sul turismo regionale (23%
degli arrivi liguri), confermandosi una meta privilegiata per il turismo internazionale, che rappresenta circa
due terzi degli arrivi e delle presenze, quasi interamente nelle località litoranee e costiere. Inoltre, a
differenza della regione e del resto d’Italia, prevalgono le strutture extra-alberghiere (54,2% degli arrivi,
59,1% delle presenze), preferite in particolare dai turisti stranieri, che segnalano una domanda orientata verso
forme di ospitalità più flessibili e distribuite sul territorio.
L’export legato all’economia del mare della Spezia ha registrato una crescita significativa del 25,3% tra il
2021 e il 2024, passando da circa 509 milioni a oltre 637 milioni di euro, con un picco nel 2023. Il settore
“Navi e imbarcazioni” guida questa espansione, seguito dal comparto del pesce lavorato, che ha visto un
aumento del 15,2% nello stesso periodo. Oltre la metà delle esportazioni è diretta verso l’Europa, con
incrementi importanti nell’Unione Europea e nel Regno Unito, mentre mercati come gli Stati Uniti e Hong
Kong mostrano cali. Parallelamente, l’import cresce del 28,3% nel 2024, superando i 63 milioni, con un forte
aumento soprattutto nel settore navi e imbarcazioni. La maggior parte dell’import proviene dall’Europa, in
particolare dai Paesi Bassi e dalla Francia.
Alle tavole rotonde sono intervenuti:
– Tavola rotonda ‘Infrastrutture’ – moderata da Paolo Ardito, caposervizio de Il Secolo XIX La Spezia – Mario
Gerini, presidente di Confindustria La Spezia; Bruno Pisano, commissario straordinario dell’Autorità di Sistema
Portuale del Mar Ligure Orientale; Giacomo Giampedrone, assessore Regione Liguria con delega alle
Infrastrutture; Pierluigi Peracchini presidente della Provincia della Spezia.
– Tavola rotonda ‘Turismo’ – moderata da Roberta Della Maggesa, caposervizio de La Nazione La Spezia
Sarzana – Giuseppe Menchelli, direttore di Confartigianato La Spezia; Enrico Ghironi, membro di giunta di
Confcommercio La Spezia – Settore Turismo; Lorenzo Viviani, presidente del Parco Nazionale delle Cinque
Terre; Maria Grazia Frijia, assessore del Comune della Spezia con delega al Turismo.