
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato l’intenzione di rafforzare la sicurezza del fianco orientale dell’Europa, sostenendo la creazione di un “muro dei droni” richiesto da Polonia e Paesi baltici. L’obiettivo è quello di monitorare e difendere i confini dell’Unione da una potenziale aggressione russa, dotando l’UE di capacità strategiche autonome.
«Non c’è dubbio: il fianco orientale dell’Europa protegge tutta l’Europa. Dal Mar Baltico al Mar Nero. Ecco perché dobbiamo investire nel sostenerlo attraverso un’agenzia di sorveglianza del fianco orientale», ha dichiarato von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione.
La leader europea ha sottolineato l’importanza di una sorveglianza in tempo reale, in particolare tramite lo spazio, e la necessità di rispondere alle richieste di Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia. «Dobbiamo costruire un muro contro i droni», ha ribadito, poche ore dopo l’abbattimento di diversi droni russi penetrati nello spazio aereo polacco.
Von der Leyen ha inoltre annunciato la creazione di una Drone Alliance con l’Ucraina, alla quale verranno destinati anticipatamente 6 miliardi di euro attraverso il meccanismo finanziario ERA guidato dal G7. La guerra in Ucraina ha reso evidente il ruolo cruciale dei droni, sia come strumenti di sorveglianza sia come armi capaci di colpire obiettivi a distanza.
L’Ucraina si è distinta per l’uso innovativo di droni equipaggiati con sistemi di intelligenza artificiale e automazione, e l’UE intende valorizzare questa esperienza nell’ambito della cooperazione militare.
La presidente ha annunciato anche il lancio del semestre europeo della difesa, con cui Bruxelles monitorerà i progressi degli Stati membri negli investimenti militari. La tabella di marcia più dettagliata sarà presentata ai leader europei a ottobre.
Le dichiarazioni arrivano in un momento di forte tensione: l’incidente dei droni russi in Polonia è stato letto come un test da parte del presidente Vladimir Putin per misurare la prontezza della NATO.
Paesi come Polonia, Estonia e Lituania chiedono da tempo un maggiore contributo finanziario dell’UE alla difesa dei confini orientali, sostenendo che i loro sforzi siano un baluardo non solo nazionale, ma a protezione dell’intera Unione. Varsavia ha già avviato il progetto East Shield, mentre le nazioni baltiche promuovono l’uso dei droni anche a livello educativo, insegnando ai più giovani a costruirli e pilotarli.
Pochi giorni prima del discorso, von der Leyen aveva visitato i Paesi in prima linea — Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia — per valutare direttamente le misure di sicurezza adottate.