
Il Ministero della Difesa russo ha respinto le accuse della Polonia secondo cui droni russi avrebbero violato lo spazio aereo nazionale, dichiarando che non erano stati pianificati obiettivi sul territorio polacco. A sostegno della propria posizione, Mosca ha fornito dati tecnici relativi al raggio operativo dei droni impiegati negli attacchi all’Ucraina.
In una nota ufficiale, il Ministero ha spiegato che «gli obiettivi da distruggere sul territorio della Repubblica di Polonia non erano stati pianificati» e che i droni utilizzati nell’operazione contro il complesso militare-industriale ucraino non superano una gittata di 700 chilometri. «Questi fatti specifici smentiscono completamente la storia nuovamente diffusa dalla Polonia per aggravare ulteriormente la crisi ucraina», ha affermato il dicastero.
Il Ministero degli Esteri russo ha aggiunto che anche il Segretario Generale della NATO, Mark Rutte, non ha potuto confermare la presenza di prove concrete sull’incidente, limitandosi a sottolineare che «le indagini sono in corso» dopo la riunione straordinaria del Consiglio Atlantico convocata su richiesta di Varsavia ai sensi dell’articolo 4 del Trattato NATO.
Mosca ha inoltre ribadito la disponibilità a tenere consultazioni con la Polonia per «evitare un’ulteriore escalation» e chiarire la situazione. «Il Ministero della Difesa e il Ministero degli Esteri della Federazione Russa sono pronti a svolgere questo lavoro», si legge nel comunicato.
Secondo il Ministero della Difesa russo, gli attacchi nella notte tra il 9 e il 10 settembre hanno colpito strutture militari ucraine nelle regioni di Ivano-Frankovsk, Khmelnytsky, Zhitomir, Vinnitsa e Leopoli, senza alcun coinvolgimento del territorio polacco.
Parallelamente, Varsavia continua a sostenere la propria versione: le forze armate polacche hanno dichiarato di aver abbattuto tre droni penetrati nello spazio aereo nazionale, attribuendo 19 violazioni nella stessa notte a velivoli provenienti dalla Bielorussia. L’episodio ha spinto il governo polacco a chiudere temporaneamente lo spazio aereo su parte del Paese, incluso l’aeroporto Chopin di Varsavia.