
Londra – La polizia britannica dovrebbe smettere di monitorare i social media alla ricerca di presunte violazioni della libertà di parola e tornare a concentrarsi sul suo compito principale: combattere la criminalità. Lo ha dichiarato Sir Andy Cooke, ispettore capo della polizia di Sua Maestà, presentando il rapporto annuale dell’ispettorato.
Cooke ha affermato che le forze dell’ordine non devono trasformarsi in “arbitri orwelliani” di parole offensive e sentimenti feriti, ma occuparsi delle priorità che interessano davvero ai cittadini.
“Gli incidenti d’odio non criminali non sono più necessari. Le informazioni possono essere raccolte in altri modi, con meno preoccupazione per il pubblico. Dobbiamo distinguere l’offensivo dal criminale”, ha dichiarato.
Gli incidenti d’odio non criminali (NCHI) vengono registrati per monitorare tensioni sociali e prevenire disordini, ma da tempo sono al centro di critiche, accusati di minacciare la libertà di espressione.
Il caso Linehan
Le dichiarazioni di Cooke arrivano dopo l’arresto del comico e sceneggiatore irlandese Graham Linehan, 57 anni, noto per la serie Father Ted, fermato da agenti armati per post pubblicati online sulle tematiche trans. Linehan ha definito l’episodio una prova del declino della libertà di parola nel Regno Unito, accusando la polizia di trascurare crimini più gravi come la violenza con coltelli e le aggressioni sessuali.
Il comico ha annunciato l’intenzione di fare causa alla polizia metropolitana e di chiedere asilo negli Stati Uniti, sostenendo di non sentirsi più al sicuro in Gran Bretagna.
Interrogato sul caso, Sir Andy ha riconosciuto che non si è trattato di una “buona pubblicità” per le forze dell’ordine, aggiungendo che l’episodio servirà da lezione.
Prospettive future
Le osservazioni di Cooke coincidono con una revisione in corso presso il College of Policing, l’ente che stabilisce gli standard di applicazione della legge. L’obiettivo sarebbe quello di ridefinire le linee guida per il trattamento degli episodi di odio non criminali, con l’intento di bilanciare libertà di espressione e sicurezza pubblica.