
(AGENPARL) – Wed 10 September 2025 Comando Provinciale Carabinieri Palermo
Palermo, 10 settembre 2025
COMUNICATO STAMPA
COMMEMORAZIONE 44° ANNIVERSARIO DELL’UCCISIONE DEL
MARESCIALLO MAGGIORE, M.O.V.C. “ALLA MEMORIA” VITO IEVOLELLA
Questa mattina alle ore 09.30 a Palermo – Piazza Principe di Camporeale, si è svolta la cerimonia di
commemorazione del 44° anniversario dell’uccisione del Maresciallo Maggiore dei Carabinieri
Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Memoria Vito IEVOLELLA.
All’evento hanno presenziato il Generale di Brigata Ubaldo DEL MONACO, Comandante della
Legione Carabinieri “Sicilia”, il Dott. Massimo MARIANI, Prefetto di Palermo, il dott. Roberto
LAGALLA, Sindaco di Palermo, il Generale di Brigata Luciano MAGRINI, Comandante
Provinciale di Palermo, le massime Autorità civili e militari, la prof.ssa Lucia Assunta
IEVOLELLA figlia del caduto, le rappresentanze dell’Associazione Nazionale Carabinieri e delle
Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra Militari.
Nel luogo dell’agguato dove sorge il monumento commemorativo, sono state deposte 4 corone di
alloro, la prima da parte da parte dell’Arma dei Carabinieri, la seconda da parte della Regione
Siciliana, la terza da parte dell’Assemblea Regionale Siciliana e infine l’ultima da parte del Comune
di Palermo.
A seguire il Cappellano Militare Don. Salvatore FALZONE ha officiato un momento di preghiera.
Prima del termine della cerimonia, il Generale Ubaldo DEL MONACO, nel suo intervento ha
voluto ricordare il Maresciallo Maggiore Vito IEVOLELLA, quale “investigatore di assoluto
spessore, un servitore dello Stato che nel corso degli anni ha dato prova di grande determinazione,
pervicacia e rara intraprendenza, in grado di risolvere qualsiasi delitto”, ottenendo numerosi
riconoscimenti sia dalle Istituzioni sia dalla stampa locale che lo aveva ribattezzato “segugio
temuto dai boss” e “specialista in casi difficili”.
Nel salutare ha sottolineato che la figura del Maresciallo IEVOLELLA rappresenta, “uno stimolo
che deve incoraggiare e motivare il nostro agire quotidiano”.
Successivamente, alle ore 10:00, all’interno del Comando Legione Carabinieri Sicilia presso la
chiesa Santa Maria Maddalena, il Cappellano Militare Don Salvatore Falzone, ha celebrato una
messa in suffragio del caduto.
NOTE BIOGRAFICHE DEL MARESCIALLO VITO IEVOLELLA
Il Mar. Magg. Vito Ievolella nacque a Benevento il 4 dicembre 1929. Si arruolò nell’Arma come
Carabiniere nel 1948. Nel biennio 1958-1959 frequentò il Corso Allievi Sottufficiali della Scuola di
Firenze, al cui termine venne assegnato alla Legione di Palermo, prestando servizio nel capoluogo
presso le Stazioni urbane “Centro”, “Duomo” e “Falde”, la cui caserma è oggi intitolata alla sua
memoria. Nel 1965, venne trasferito al Nucleo Operativo del Gruppo di Palermo dove svolse
complesse indagini, rese ancora più ardue dalle condizioni ambientali caratterizzate da tradizionale
omertà.
Il 10 settembre 1981, il Maresciallo Ievolella, a bordo della propria autovettura Fiat 128 con la
moglie Iolanda, nell’attesa della figlia Lucia, impegnata in una lezione di scuola guida, venne
freddato da sicari di Cosa Nostra in Piazza Principe di Camporeale, a Palermo.
All’agguato parteciparono quattro killer, armati di pistole calibro 7,65 e fucili caricati a pallettoni,
che, appena scesi da una Fiat Ritmo rubata, fecero fuoco in direzione del Maresciallo. Nell’occorso,
la moglie riportò una leggera ferita alla regione sopraccigliare destra. Il mezzo usato dai killer fu
dato alle fiamme e poi abbandonato in via Caruso, dove fu ritrovato dai Carabinieri. Fu chiaro
immediatamente che l’assassinio del Maresciallo Ievolella era da inquadrare in un programma
mafioso teso all’eliminazione di quanti si opponessero all’espansione degli interessi criminali.
Il Maresciallo Ievolella era molto noto negli ambienti investigativi dell’Arma e tra i Magistrati per
le sue capacità professionali, per l’impegno investigativo e per la determinazione nel fare luce, tanto
sul delitto comune, quanto su quello mafioso. Il valore e l’impegno nell’attività investigativa, gli
erano valsi sette encomi solenni e quattordici lettere di apprezzamento del Comandante Generale
dell’Arma. Da parte della stampa, aveva ricevuto appellativi come “segugio temuto dai boss” e
specialista in casi difficili”.
Al Maresciallo Ievolella, il Capo dello Stato ha concesso la Medaglia d’Oro al Valore Civile con la
seguente motivazione:
“Addetto a Nucleo Operativo di Gruppo, pur consapevole dei rischi a cui si esponeva, si
impegnava con infaticabile slancio ed assoluta dedizione al dovere in prolungate e difficili indagini
– rese ancora più ardue dall’ambiente caratterizzato da tradizionale omertà – che portavano
all’arresto di numerosi e pericolosi aderenti ad organizzazioni mafiose. Proditoriamente fatto
segno a colpi d’arma da fuoco in un vile agguato tesogli da quattro malfattori, immolava la vita ai
più nobili ideali di giustizia e di grande eroismo”. Palermo, 10 settembre 1981.