
(AGENPARL) – Sat 23 August 2025 Presidenza del Consiglio dei Ministri
Il Commissario Straordinario del Governo per la riparazione, la ricostruzione, l’assistenza
alla popolazione e la ripresa economica dei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria
interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016
COMUNICATO STAMPA
Il dramma del 24 agosto: la memoria e l’impegno per la ricostruzione
Castelli: “Negli ultimi due anni abbiamo recuperato molti ritardi. Continuiamo a
lavorare insieme a Regioni, Comuni e Governo”
Amatrice, 23 agosto 2025 – La memoria di un dolore non lo affievolisce, nemmeno dopo nove
anni. Nella notte del 24 agosto 2016, alle 3.36, iniziò il calvario per migliaia di famiglie;
cominciava una sequenza sismica tra le più disastrose che abbiano mai colpito il Centro
Italia: 299 morti, crolli e danni agli edifici per 28 miliardi di euro, decine di migliaia di
persone senza casa, centinaia di imprese bloccate nella loro attività. Quattro terremoti in
poco più di cinque mesi dal 24 agosto 2016 al 18 gennaio 2017: la sequenza sismica
Amatrice-Norcia-Visso, come è stata rubricata dall’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e
vulcanologia). Un evento catastrofico che ha determinato la creazione di un cratere di
ottomila chilometri quadrati: una vasta area compresa in quattro regioni (Abruzzo, Lazio,
Marche, Umbria) che include 138 Comuni.
“Nove anni dopo, il primo pensiero va alle vittime e ai loro familiari e a tutti coloro che
hanno perso i loro cari e i loro beni. Il dovere delle Istituzioni è di assicurare ogni forma di
aiuto, chiedendo scusa per i ritardi accumulati in troppe false partenze” commenta Guido
Castelli, Commissario straordinario alla ricostruzione e alla riparazione. “Un dovere che
prescinde dal lavoro fatto e dai lavori in corso, e dai segnali di ripresa e di ripartenza che in
questi ultimi due anni sono stati registrati e documentati”.
Tra questa notte (sabato) e domani (domenica) si svolgeranno veglie, cerimonie e momenti
di raccoglimento nei tre centri devastati dalla scossa del 24 agosto: Amatrice (con una
fiaccolata e la Messa al Palazzetto dello Sport con il vescovo di Rieti, monsignor Vito
Piccinonna), Accumoli (con una veglia e la Messa presso la Scuola per la Ricostruzione,
celebrata dal vescovo Piccinonna) e Arquata del Tronto (veglia di commemorazione e la
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Messa nell’area Sae di Pescara del Tronto, celebrata dal vescovo di Ascoli Piceno, monsignor
Giampiero Palmieri).
IL CASO AMATRICE
Per fare il punto delle opere in corso, dopo nove anni dal sisma, una considerazione a parte
merita Amatrice, il paese raso il suolo dalla scossa del 24 agosto del 2016, il più colpito
anche in termini di vite umane, con Accumoli e Arquata del Tronto. Finalmente molte gru
stanno lavorando anche ad Amatrice, per restituirla, trasformata, ai suoi abitanti. A guidare
questa, trasformazione è il Programma Straordinario di Ricostruzione aggiornato, per quel
che concerne il centro storico, con voto unanime del consiglio comunale lo scorso 18
agosto. Uno strumento che ora finalmente potrà consentire la ricostruzione anche nel
quadrante Nord e Sud del paese. Il progetto coinvolge la ricostruzione integrale della
“forma urbis”, salvaguardando l’identità storica del borgo, e adeguandola ai criteri
contemporanei di sostenibilità, efficienza e qualità urbana. Dopo aver terminato lo
sgombro delle macerie, sono state gettate le fondamenta del nuovo Municipio; con
l’avanzamento dei cantieri della Chiesa dell’Immacolata e della Chiesa di Santa Maria del
Suffragio, il centro storico inizia a recuperare il proprio patrimonio storico-artistico, anche
con l’avvio dei lavori di ricostruzione del Museo civico “Cola Filotesio” (il grande pittore
allievo di Raffaello, noto ai più come Cola di Amatrice), e l’individuazione della ditta che si
occuperà della Cattedrale dedicata a San Francesco (con l’aiuto di risorse private grazie
all’art bonus). Avviato il cantiere della nuova caserma dei carabinieri, si procede anche con
i lavori dell’Ospedale, così come del centro di formazione professionale CFP, e del cimitero.
Oltre ai 12 cantieri della ricostruzione privata, di cui 6 importanti aggregati, quattro nuovi
sono in fase di avvio nel centro storico.
“Siamo consapevoli che è necessario fare ancora di più. Un ruolo strategico, a questo
proposito, è rivestito dal cosiddetto “super cantiere” del centro storico che deve
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quotidianamente affrontare e superare le molteplici criticità ereditate dal passato. Criticità
che vanno governate con la stessa determinazione con la quale abbiamo superato le
“traversie” del complesso Don Minozzi; la più grande opera di ricostruzione privata del
cratere (più di 50 milioni di euro) che sembrava condannata all’insuccesso e che si è
trasformata in un cantiere animato da tanti operai e molti mezzi tecnologici” dichiara
Castelli.
Il Commissario aggiunge: “Su Amatrice, siamo tutti “alla stanga”, senza se e senza ma.
Scioglieremo i nodi del passato e avvieremo le opere del futuro finanziando tutto il
necessario una volta che la maturazione del provvedimento lo permetterà. Esattamente
come accaduto lo scorso aprile allorché abbiamo destinato 17 milioni di euro a sottoservizi,
parcheggi, viabilità e spazi pubblici.”
Per quanto riguarda il rilancio economico e sociale giova ricordare che con il programma
NextAppennino, sono stati concessi oltre 12 milioni di euro alle imprese con sede nel
comune di Amatrice per rilanciare la loro attività economica e 6,5 milioni sono stati
assicurati alle Istituzioni per progetti di partenariato pubblico-privato (Cer, impianti sportivi,
etc.).
I DATI DELLA RICOSTRUZIONE
Il buon andamento della ricostruzione privata si riflette nei dati della Cassa Depositi e
Prestiti, che gestisce il plafond Sisma Centro Italia erogato sulla base dello stato di
avanzamento dei lavori. A giugno 2025 i contributi concessi in seguito all’approvazione
delle pratiche hanno raggiunto gli 11 miliardi di euro, con liquidazioni che superano i 6,1
miliardi, segnando un +37,41% rispetto al valore erogato nel 2024: il 60% di queste
liquidazioni è avvenuto proprio negli ultimi due anni, dal 2023 a oggi. Negli ultimi due
anni oltre 4000 (dei 14mila totali) nuclei familiari sono rientrati nelle loro abitazioni.
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alla popolazione e la ripresa economica dei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria
interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016
E poi c’è il capitolo della ricostruzione pubblica, con i suoi oltre 3500 interventi per un
valore superiore ai 4,5 miliardi di euro rimasti per i primi anni post sisma nel limbo delle
indecisioni, e finalmente sbloccata in quest’ultimo anno: oltre il 33,8% degli interventi ha
un progetto approvato o ha già avviato le procedure per affidamento dei lavori, 18,2% i
cantieri in corso e 16,2% quelli conclusi. Nei primi quattro mesi del 2025 sono stati aperti
439 cantieri: entro la fine dell’anno saranno 1200.
“Nel bilancio della ricostruzione non possiamo trascurare i segnali della riparazione sociale
ed economica in corso – aggiunge Castelli – 700 milioni delle risorse del programma
NextAppennino (in totale quasi due miliardi di euro) si rivolgono al tessuto socio-economico
del cratere, con particolare attenzione ai progetti di ricerca con le Università e ai
Partenariati Speciali Pubblici Privati. Nuove filiere produttive sono state individuate e
valorizzate, come quella del legno, per mettere a frutto la grande risorsa del bosco, da
troppo tempo lasciata abbandonata e improduttiva”.
Opportuno anche rammentare i 168 milioni messi a disposizione per l’innovazione digitale
e i circa 3 miliardi per le infrastrutture della viabilità ordinaria (progetto Rivita) sull’asse
della Salaria: pochi giorni fa è stato inaugurato anche il cantiere della Picente.
I DATI DELL’OCCUPAZIONE
Con Sviluppo Lavoro Italia è stato possibile fotografare una ripresa occupazionale
documentata dai dati dei nuovi flussi in entrata, nel mercato del lavoro dei 138 Comuni del
cratere, a un ritmo di incremento del 7%. I nuovi posti di lavoro, tra il 2024 e il 2022 sono
aumentati fino al 12,4%, a un ritmo nettamente superiore alle medie di qualunque regione
italiana. Basti rammentare che la media nazionale nello stesso periodo ha fatto registrare
un aumento del 3,9%.
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Il Commissario Straordinario del Governo per la riparazione, la ricostruzione, l’assistenza
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interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016
“Il lavoro e i servizi alla persona sono gli strumenti essenziali per garantire che le case che
stiamo ricostruendo tornino a essere abitate e vissute, contrastando lo spopolamento,
segno della grande crisi demografica che riguarda tutto il Paese” aggiunge Castelli.
I LUOGHI SIMBOLO
Questo percorso di ricostruzione e riparazione non può seguire un andamento lineare e
omogeneo, ed è inevitabile guardare ad alcuni luoghi simbolo. Non solo Amatrice. A Norcia,
ad ottobre, sarà riaperta la Basilica di San Benedetto, completamente rasa al suolo dalle
scosse di ottobre di nove anni fa. A Camerino è stato finalmente dato il via libera alla
progettazione della ricostruzione della più estesa “zona rossa” urbana del cratere. A
Castelluccio e Arquata sono partiti i primi lavori per la ricostruzione di due dei borghi,
diventati esempi internazionali per le opere di ingegneria post-sismica. È stata impressa
una decisiva accelerazione nella progettazione degli interventi di mitigazione dissesti
necessari all’avvio della ricostruzione privata in diversi punti del territorio dell’Alto Nera.
IL MODELLO APPENNINO CENTRALE
“Dobbiamo continuare a procedere con il metodo della “governance multilivello”, che ha
assicurato un’efficiente collaborazione tra le diverse istituzioni – commenta Castelli – la
Struttura Commissariale di Governo, che ho l’onore di guidare, i diversi Ministeri coinvolti
(Lavoro, Affari Interni, Cultura, Turismo, Agricoltura, Infrastrutture, Giustizia, Sport e
Giovani) le quattro Regioni, i 138 Comuni, ma anche le Soprintendenze (è stato ferito il cuore
artistico e culturale del Paese), così come l’Anac (la ricostruzione esige trasparenza e
legalità, oltre a sicurezza e innovazione)”. Si è definito un “modello Appennino centrale”
che può diventare laboratorio di intervento per molte aree interne dell’Appennino.
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Il Commissario Straordinario del Governo per la riparazione, la ricostruzione, l’assistenza
alla popolazione e la ripresa economica dei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria
interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016
“L’Italia intera deve continuare a guardare a questo lembo della Nazione – conclude Castelli
– così carico di storia e di spiritualità, ma anche di nuove energie per lo sviluppo di tutto il
Paese. Il Governo non ha mai mancato di assicurare aiuto e risorse alla ricostruzione e alla
riparazione. La ricostruzione e la riparazione del Centro Italia dopo il sisma 2016-2017 può
diventare “modello” per una rinascita di tutto l’Appennino centrale. La rinascita economica
e sociale dell’Appennino centrale non è solo un dovere per chi da sempre ama e vive questi
luoghi, ma un investimento essenziale per tutta la Nazione. Perché ricostruire i territori
colpiti dal terremoto non è solo un obbligo morale delle Istituzioni, ma può rappresentare
anche uno straordinario volano per l’economia nazionale”.
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