
L’atteso incontro alla Casa Bianca tra il presidente statunitense Donald Trump, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e diversi leader europei si è concluso. Prima della riunione plenaria, Trump e Zelensky hanno avuto un colloquio faccia a faccia durato circa un’ora.
Un’ammissione inaspettata
Aprendo l’incontro, Trump ha fatto un’ammissione sorprendente, riconoscendo che la risoluzione del conflitto in Ucraina è più complessa di quanto avesse inizialmente pensato. “Ho combattuto sei guerre, ne ho concluse sei, e pensavo che questa sarebbe stata la più facile. E non lo è. È dura”, ha dichiarato. Questa affermazione segna una netta distanza dalla sua precedente promessa, fatta in campagna elettorale, di porre fine al conflitto entro 24 ore dal suo insediamento. A marzo, Trump aveva già ammesso che quella dichiarazione era stata fatta in modo sarcastico.
Vertici per un’azione congiunta
L’incontro alla Casa Bianca è di portata storica, con la partecipazione di leader di spicco come il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Keir Starmer, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il primo ministro italiano Giorgia Meloni, oltre ai vertici della Commissione europea e della NATO. Questa composizione senza precedenti sottolinea l’importanza del tema in discussione.
Un’interruzione per la diplomazia
In un’ulteriore svolta, il quotidiano tedesco Bild ha riferito che Trump ha interrotto i colloqui per effettuare una telefonata al presidente russo Vladimir Putin. La mossa indica un tentativo diretto di mediazione, con l’obiettivo di preparare il terreno per un possibile incontro trilaterale con Putin e Zelensky, che secondo alcune fonti potrebbe avvenire già il 22 agosto. Le consultazioni alla Casa Bianca dovrebbero comunque riprendere dopo la telefonata.