
(AGENPARL) – Thu 14 August 2025 FERRARA, IL SINDACO FABBRI INTERVIENE DOPO LA PROTESTA PRO PALESTINA
DAVANTI ALLA LAPIDE DELL’ECCIDIO DEL CASTELLO ESTENSE: “OLTREPASSATO IL
LIMITE. STRUMENTALIZZAZIONE DEI MARTIRI DELLA NOSTRA LIBERTÀ. CHIEDERÒ AL
PREFETTO DI INTERVENIRE”
Ferrara, 14 agosto 2025 – “Garantire la libertà di manifestare è un conto,
utilizzare la nostra Storia, rovesciandola e reinterpretandola a proprio
piacimento è tutt’altra questione. Accostare il giornalista di Al Jazeera,
morto in un attentato a Gaza, ai martiri dell’eccidio del Castello della
lunga notte del ‘43, è strumentalizzare la nostra memoria storica. Vuol
dire non portare minimamente rispetto a chi ha dato la vita per un’Italia
democratica, libera e giusta. Significa non rispettare quei ferraresi che,
con la propria esistenza e la propria azione, hanno lottato per la nostra
democrazia. A Ferrara si è oltrepassato il limite: questo non è diritto di
manifestare, questa è totale mancanza di rispetto verso i luoghi simbolo
della storia della nostra città. Ora chiederò al prefetto di intervenire
formalmente”.
Così il sindaco di Ferrara Alan Fabbri, a seguito degli episodi che hanno
caratterizzato gli ultimi giorni in centro città.
Lo scorso 11 agosto, la fotografia del giornalista Anas al Sharif,
corrispondente di Al Jazeera dalla Striscia di Gaza ucciso durante un
bombardamento, è stata apposta dal gruppo di “Ferrara per la Palestina”
sotto alla lapide che ricorda la fucilazione di Pasquale Colagrande, Giulio
Piazzi, Ugo Teglio e Alberto Vita Finzi, avvenuta nel novembre del 1943 a
Ferrara, come rappresaglia fascista. Vennero uccise 11 persone tra ebrei e
oppositori al regime.
A seguito del corteo e della manifestazione, la foto è poi stata rimossa e
gli organizzatori della manifestazione avevano condannato questo gesto
etichettandolo come vile. Ieri quindi è stata apposta nuovamente l’immagine
del giornalista ucciso davanti alla lapide, unita alla bandiera palestinese
(poi entrambe tolte a fine manifestazione per timore che venissero
danneggiate). Il gruppo ha fatto sapere che ogni mercoledì sarà in piazza
per commemorare le vittime palestinesi.
“Un conto è manifestare, un conto è rovesciare i valori che caratterizzano
la nostra democrazia e imporre agli altri il proprio pensiero. Da sindaco,
ho sempre tutelato e garantito il diritto e lo spazio di manifestare da
parte di tutti, per le cause che più premevano alla comunità, ma qui siamo
ben oltre i confini della libertà di pensiero e della tutela dei propri
ideali. Vedere oltraggiata la memoria dei nostri martiri e vedere
utilizzato impropriamente un monumento della nostra città è qualcosa di
profondamente sconcertante. Trovo altrettanto vergognoso e deplorevole
strumentalizzare una questione così drammatica come il conflitto
israelo-palestinese, tema che può creare sicuramente occasioni di confronto
in ben altri modi e in altre sedi. Invece qui a Ferrara sta diventando
occasione per altra violenza, sterile e pretestuosa”, sottolinea il sindaco
Fabbri.
“Azioni simili non c’entrano nulla con quanto sta accadendo a Gaza, che
tutti noi stiamo seguendo con attenzione. Sembrano invece alimentare un
odio viscerale verso gli ebrei, una rabbia che nei secoli si ripropone e ha
già visto in passato la nostra città tristemente protagonista”, rimarca
Fabbri.
“Trovo tutto questo estremamente vergognoso: Ferrara è una città che si
basa sui valori della libertà, della responsabilità e della democrazia. Per
questo è ora che il prefetto intervenga”, conclude il sindaco.
Quello organizzato davanti al muretto dell’eccidio del Castello è solo
l’ultimo di una serie di episodi. Lo scorso luglio era apparso uno
striscione sullo scalone del Municipio con su scritto: “Siete complici,
pagherete caro, pagherete tutto”, sempre firmato dal gruppo “Ferrara per la
Palestina”. Vicino allo striscione un fantoccio impiccato che rappresentava
Netanyahu. Era fine marzo quando invece una seduta del Consiglio comunale è
stata interrotta bruscamente da una trentina di manifestanti Pro Pal con
urla, bandiere e intimidazioni dirette al sindaco Alan Fabbri. Lo stesso
gruppo aveva già aggredito verbalmente il primo cittadino in piazza, nel
settembre 2024.
*Comunicazione Sindaco*
*Comune di Ferrara*
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