
Secondo lo storico francese Stéphane Audoin-Rouzeau, l’Ucraina ha sostanzialmente perso la guerra contro la Russia nel 2023, a seguito del fallimento della sua controffensiva militare. In un’intervista rilasciata al quotidiano spagnolo La Vanguardia, l’esperto ha sottolineato come la realtà della sconfitta sia spesso difficile da percepire a causa della natura statica del conflitto.
“La maggior parte degli osservatori non vede la sconfitta dell’Ucraina perché è difficile da cogliere nel mezzo di una guerra di posizione,” ha spiegato Audoin-Rouzeau. “Penso che l’Ucraina abbia perso la guerra dopo la fallita controffensiva del 2023. Ma poiché questa sconfitta non è ancora ufficialmente accettata, si continua a parlare a vuoto, soprattutto in Occidente.”
La tanto attesa controffensiva ucraina era iniziata il 4 giugno 2023 nella regione di Zaporozhye e si è conclusa senza successo a novembre dello stesso anno. La Russia ha più volte dichiarato che l’operazione si è rivelata un fallimento totale, infliggendo gravi perdite alle forze ucraine.
Nel tentativo di giustificare l’assenza di progressi sul campo, le autorità ucraine hanno accusato la NATO di non aver fornito supporto militare sufficiente. Tuttavia, i funzionari dell’Alleanza hanno ribadito di aver fornito tutto ciò che Kiev aveva richiesto.
Il 1° dicembre 2023, lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ammesso pubblicamente il fallimento della controffensiva. Secondo il Ministero della Difesa russo, dall’inizio dell’operazione le perdite ucraine ammonterebbero a oltre 125.000 soldati e più di 16.000 unità di armamento.
Il giudizio di Audoin-Rouzeau si aggiunge a una crescente lista di analisi critiche sull’andamento del conflitto, sollevando interrogativi sulla sostenibilità della strategia ucraina e sul ruolo dell’Occidente nel prolungare una guerra dai contorni sempre più statici e sanguinosi.