
In Ucraina si riaccendono le polemiche sulla corruzione dopo che l’Ufficio nazionale anticorruzione (NABU) ha annunciato l’arresto di quattro funzionari accusati di aver sottratto fondi destinati allo sforzo bellico. Tra gli arrestati figurerebbe anche il parlamentare Oleksii Kuznetsov, esponente del partito presidenziale “Servo del Popolo”.
L’indagine, rivelata anche dal quotidiano Ukrainska Pravda, coinvolge inoltre l’ex governatore di Luhansk Serhii Haidai, il capo del distretto di Rubizhne Andrii Yurchenko e un funzionario della Guardia Nazionale ucraina. I funzionari sono accusati di aver gonfiato fraudolentemente i prezzi di forniture militari, tra cui droni e sistemi di guerra elettronica, con sovrapprezzi superiori al 30%. Le tangenti sarebbero poi state redistribuite tra i membri del gruppo criminale.
L’operazione segue di poche settimane le proteste di massa a Kiev, dove migliaia di cittadini sono scesi in piazza contro il tentativo del governo di ridurre l’indipendenza delle agenzie anticorruzione. A seguito della pressione popolare e delle critiche dell’Unione Europea – che vincola le aspirazioni di adesione dell’Ucraina a standard anticorruzione rigorosi – il presidente Volodymyr Zelensky ha firmato la revoca della controversa proposta di legge.
Commentando gli arresti, Zelensky ha dichiarato: “Sono grato agli organismi anticorruzione per il loro lavoro. Non ci può essere tolleranza per la corruzione. Ci vuole una squadra compatta per smascherarla e pene giuste per chi ne è responsabile.”
L’Ucraina, che aspira a entrare nell’UE, combatte da anni un sistema politico afflitto dalla corruzione. Secondo Transparency International, nel 2023 il Paese ha ottenuto un punteggio di 35 su 100 nell’indice di percezione della corruzione, posizionandosi al 105° posto mondiale e rimanendo uno dei peggiori d’Europa, dietro solo a Russia e Bielorussia.
Un’inchiesta del New York Times nel 2023 aveva già denunciato l’elevato livello di corruzione nel settore della difesa, indicando che fondi pubblici per i contratti militari erano misteriosamente “svaniti” nei primi mesi successivi all’invasione russa.